Cronache
De Luca determina pure i best seller. Libro concorso Campania supera Camilleri
Altro che libri da spiaggia. Il posto fisso pubblico con i 10.000 posti di lavoro in Campania la fa da padrone al Sud in un’Italia bloccata
A giugno scrivemmo del mega concorso pubblico in Campania per l’assunzione di 10.000 nuovi posti a tempo indeterminato. Una mega prova per entrare in pianta stabile in un ente pubblico del Sud come nel tempo se ne sono visti di rado. Sarà perché a maggio del 2020 si vota per le regionali in Campania? Una coincidenza.
Il posto fisso non si scorda mai e lo si ricorda meglio se a distanza di pochi mesi o un anno si vota.
Il concorso è partito e da pochi giorni sono scaduti i termini per la presentazione delle domande. E in questa estate non sono i best seller da spiaggia a determinare le classifiche delle vendite dei libri ma la voglia di migliaia di campani di superare quella prova che potrebbe cambiarti la vita e farti accedere al posto pubblico.
La corsa ha fatto scattare in vetta alle classiche italiane come un best seller il manuale dedicato alla prova pubblicato dalla casa editrice Simone. Il libro è al 21° posto in classifica generale e al 2° nella classifica dei libri vari più venduti di Ibs, superando i testi di scrittori di fama come Andrea Camilleri, Elena Ferrante, Gianrico Carofiglio o l’americano Don Winslow
Centinaia di migliaia i partecipanti al concorso e il manuale sembra destinato a scalare ulteriori posizioni. Ad aggiungersi alla prova è scattata anche un secondo concorso sempre in Campania per 110 posti all’Asl Napoli 1. Il bando è stato pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale per 60 posti di assistente amministrativo (30 dei quali per personale interno) e 50 per collaboratori amministrativi.
Secondo una ricerca dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore del 2018 il numero dei dipendenti della Campania è inferiore a quella di molte altre Regioni. In tanti immaginano che i dipendenti pubblici siano più numerosi nelle regioni del Sud che nel resto del Paese. Ma i dati smentiscono questo luogo comune. “Considerando il personale di tutti gli enti territoriali e delle loro società controllate, non emergono grandi differenze nel numero di dipendenti per abitante tra le diverse macroaree”, spiega lo studio. Le Regioni a statuto speciale hanno invece numero di dipendenti pro capite molto più alto delle altre, indipendentemente dalla loro localizzazione e anche al netto delle maggiori competenze. Fra le Regioni a statuto ordinario, solo tre (Liguria, Lazio e Calabria) hanno un numero di dipendenti più elevato di quanto sembra giustificabile in base alle dimensioni della loro popolazione e tenendo conto di possibili economie o diseconomie di scala.