Fase 2, Alto Adige riapre tutto: prima i negozi, poi lunedì bar e parrucchieri - Affaritaliani.it

Cronache

Fase 2, Alto Adige riapre tutto: prima i negozi, poi lunedì bar e parrucchieri

Fase 2: Kompatscher, riapro io perché Roma non ha ascoltato

Fase 2: Alto Adige, aprono negozi; lunedì bar e parrucchieri

L’Alto Adige attua in piena autonoma la ‘fase 2’ che scatterà nel corso della giornata odierna. In attesa degli adempimenti, dal bilinguismo del documento fino alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale, la legge provinciale approvata questa notte in Consiglio provinciale a Bolzano con 28 voti favorevoli, prevede dall’entrata in vigore l’immediata ripresa delle attività economiche con la riapertura delle attività commerciali, produttive industriali e artigianali. Nei giorni scorsi era arrivato a Bolzano il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia che aveva ‘consigliato’ di attendere il 18 maggio ma l’Alto Adige, dopo la presa di posizione della Suedtiroler Volkspartei (partito di maggioranza in Consiglio) di togliere l’appoggio al Governo Conte II, ha proseguito per la sua strada. 

A decorrere dal lunedì 11 maggio, sempre nel rispetto delle norme del distanziamento e precauzioni sanitarie, riapriranno le attività inerenti servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti, centri estetici), servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), e musei, istituzioni culturali comprese biblioteche e centri giovanili.  Nei ristoranti e nei bar non sono ammessi più ospiti di quanti siano i posti a sedere e i tavoli dovranno essere disposti in modo che la distanza tra le persone sia di due metri. Solo a tavola si può fare a meno della protezione respiratoria. Il personale di servizio deve utilizzare maschere di tipo FFP2.    Dal 18 maggio, sempre seguendo dettagliati protocolli di sicurezza, torneranno ad essere offerti i servizi per l’infanzia con gruppi ridotti. Il 25 maggio riapriranno tutte le strutture ricettive presenti sul territorio provinciale e gli impianti a fune. Per quanto riguarda gli spostamenti verso il resto del Paese, le lezioni scolastiche e universitarie, le manifestazioni sportive, restano in vigore le normative nazionali. 

Fase 2: Kompatscher, riapro io perché Roma non ha ascoltato 

“Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo e la Provincia vuole affrontare questa ‘Fase 2’ all'insegna dell’applicazione della sua autonomia”. Il governatore altoatesino Arno Kompatscher (Svp) ha commentato così l’approvazione avvenuta nel corso della notte della legge che determina la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali in Alto Adige a seguito dell’emergenza Covid-19. Appena sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione - è prevista per il pomeriggio di oggi - la legge entrerà subito in vigore. “L’impatto di questa crisi sarà nettamente superiore alla crisi finanziaria del 2008 ed è quindi necessario consentire nuovamente la ripartenza della vita sociale ed economica in una ‘modalità sicura’”, ha aggiunto Kompatscher.

Fase 2, Boccia: "Su riaperture Bolzano impugnativa inevitabile"

"Prendo atto che la Provincia Autonoma di Bolzano ha inserito nella sua legge che si adeguerà alle linee guida nazionali ed è un segnale di grande responsabilità. Tuttavia, poichè ha deciso di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro che sono in corso di elaborazione in questi giorni dal comitato tecnico scientifico su proposta dell’Inail e alle quali tutti i presidenti di Regione, anche nella conferenza Stato Regioni di ieri, hanno dichiarato di attenersi, il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro". Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. 

"​I proprietari degli esercizi commerciali, i lavoratori e tutti i clienti hanno il diritto di vedere garantita la loro incolumità sulla base di prescrizioni scientificamente validate a livello nazionale dal Ministero della Salute" prosegue Boccia, per il quale "pochi giorni di attesa non possono giustificare un rischio sulla salute pubblica, tutti vogliamo ripartire, ma in sicurezza; le riaperture senza le indicazioni cts-inail risultano improvvide". "In uno Stato di diritto - prosegue il ministro Boccia - saranno i giudici a valutare il provvedimento. L'impugnazione solo nelle parti in aperto contrasto è suffragata dai pareri scientifici che hanno determinato il monitoraggio in tutto il Paese. È evidente che il governo approva l'idea del riavvio graduale delle attività economiche, ma ritiene che l'autonomia, sempre rigorosamente rispettata, debba esercitarsi sempre nell'ambito del rispetto dei valori universali garantiti dalla Costituzione, primo fra tutti quello alla salute. Resta confermato l'orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute. Ricordo, tra l'altro, che in Italia vige lo stato di emergenza nazionale proclamato dal governo. Ho appena dato incarico agli uffici di procedere con la trasmissione degli atti al Cdm".