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Cronache
Firenze, pugni e calci davanti a liceo: ipotesi di una aggressione squadrista

Pugni e calci davanti a un liceo a Firenze, le indagini della Digos: "Da identificare 4-5 giovani, forse di fronti politici opposti"

Davanti al liceo classico Michelangiolo a Firenze si è svolto uno scontro tra giovani, che sembra appartengano a fronti politici opposti. La questura di Firenze spiega che la mattina del 18 febbraio, prima dell'inizio delle lezioni, in via della Colonna, davanti al liceo classico Michelangiolo di Firenze, si sono scontrati due gruppi. Da una parte il collettivo della scuola, dall'altra alcuni militanti di estrema destra.  

Gli accertamenti sono in corso da parte della Digos: come sono in corso di identificazione 4-5 giovani. Qualcuno, riferisce il Corriere fiorentino, ha anche girato un video in cui si vede un ragazzo a terra colpito e si parla di studenti aggrediti con pugni e calci da uomini adulti, dai 25 ai 30 anni. 

Secondo una prima ricostruzione, gli adulti che hanno affrontato i ragazzi, che fanno parte del collettivo Sum (Studenti uniti Michelangiolo), potrebbero essere militanti di estrema destra. 

Come fa sapere Repubblica, durante lo scontro è intervenuta una docente della scuola che ha cercato di bloccare la violenza. La presideRita Gaeta, ha avuto un colloquio con ciascuno degli insegnanti e alunni che hanno assistito all'episodio, i quali prepareranno una relazione scritta in cui riferiranno la loro versione dei fatti.

"Ho ricevuto gli studenti, mi hanno riferito che fuori dalla scuola alcuni sono stati aggrediti all'improvviso da alcuni individui. È durata pochi minuti e poi sono scappati. Ora stiamo acquisendo le loro dichiarazioni, più quelle di una docente che ha assistito, e una volta raccolto un dossier manderò tutto alla questura".

"Il personale d'accoglienza non ha chiamato le forze dell'ordine perché non hanno ritenuto fosse necessario. Io sono arrivata solo dopo e sto facendo una istruttoria interna per capire meglio cosa è successo. Non ci sono feriti, ma è l'atto in sé che è deprecabile. Stiamo parlando di atti violenza davanti a una scuola, è un fatto grave. Perché le cose possono anche degenerare", ha concluso la dirigente, che in queste ore si confronterà anche con la Digos e sarà probabilmente sporta denuncia.

Nardella, aggressione squadrista davanti a un liceo di Firenze

"Un'aggressione squadrista di questa gravità e davanti ad una scuola è un fatto intollerabile. Ho parlato con il questore perché venga fatta chiarezza al più presto e vengano individuati i responsabili. Firenze e la scuola non meritano violenze del genere". Così sui social il sindaco della città Dario Nardella per quanto accaduto stamani davanti al licelo classico Michelangelo di Firenze. 

Le reazioni politiche

Sulla stessa linea del sindaco di Firenze anche il deputato Pd Emiliano Fossi: "Un’aggressione inaccettabile, una preoccupante recrudescenza squadrista: presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi”.

"Chiediamo indagini veloci e pene durissime perché questi picchiatori devono essere isolati e puniti. Non possiamo chiudere gli occhi davanti ad adulti che prendono a calci e pugni studenti. Pensavamo che certi fatti appartenessero al passato di questo Paese, invece ci ritroviamo ancora a fare i conti con un’estrema destra aggressiva. Segnalo che la premier Giorgia Meloni parla di tutto ma non ha mai detto una parola contro i movimenti post fascisti".

Commenta l'accaduto anche Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana: "Che degli studenti subiscano un'aggressione violenta davanti ad un liceo da un gruppetto di fascisti non è accettabile nel nostro Paese.

Ai ragazzi colpiti la nostra solidarietà. Quello che avvenuto stamani a Firenze al liceo Michelangelo è gravissimo e non può essere derubricato a rissa".

Si è trattato di "una vera e propria spedizione punitiva verso degli studenti del collettivo di quella scuola: ora gli squadristi siano assicurati alla giustizia, sia individuato il gruppo organizzato di cui fanno parte ed eventuali agganci politici. Alla politica e alle istituzioni, di Firenze e non solo, spetta il compito di respingere ed isolare i tentativi sempre più diffusi di riorganizzazione dell'area neofascista, che pensa di essere impunita. Le organizzazioni neofasciste, lo ribadisco ancora una volta, devono essere sciolte, e le sedi da cui partono le spedizioni punitive devono essere chiuse". 

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