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Garlasco, cambia tutto. Spunta la registrazione choc: "Il testimone Muschitta minacciato per stare zitto"

Un audio del 2022 potrebbe riaprire uno dei capitoli più controversi del delitto di Garlasco

di Redazione News

Garlasco, cambia tutto. Spunta la registrazione choc

Una registrazione audio risalente al 2022 potrebbe riaprire uno dei capitoli più controversi del delitto di Garlasco. Secondo quanto riportato da Il Tempo, emergerebbe una conversazione tra l’ex maresciallo dei carabinieri Francesco Marchetto e Alfredo Sportiello, responsabile dell’Asm di Vigevano, che aveva il compito di sovrintendere al lavoro di Marco Muschitta, l’operaio poi diventato noto come il “testimone inattendibile” nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi.

L'audio che riaccende i sospetti

La conversazione, datata 17 luglio 2022, conterrebbe dichiarazioni molto gravi su Muschitta. Sportiello, parlando con Marchetto, avrebbe detto: “È un quaquaraquà, non è un uomo... sicuramente l’hanno minacciato... per via di quelle due ragazze lì, è sicuro... poi magari gli hanno dato anche dei soldi per stare zitto”. A queste parole, Marchetto avrebbe replicato: “E ma chissà che minacce gli hanno fatto però?”.

L’audio, pubblicato in esclusiva dal quotidiano, tocca il cuore di uno degli interrogativi più irrisolti dell’indagine: perché Marco Muschitta, dopo aver fornito una testimonianza dettagliata sui fatti accaduti il 13 agosto 2007, ritrattò tutto affermando di essersi “inventato tutto”?

Una testimonianza che avrebbe potuto cambiare tutto

Muschitta venne ascoltato dai carabinieri il 27 settembre 2007 per oltre quattro ore. In quella sede, avrebbe raccontato di aver visto, la mattina del delitto, una giovane donna allontanarsi in bicicletta dalla villetta di via Pascoli, con in mano un oggetto simile a un alare da camino. Avrebbe inoltre indicato Stefania Cappa, la sorella gemella di Chiara, come la persona in questione.

Il verbale dell'interrogatorio sarebbe stato interrotto due volte, senza che ne venisse indicato il motivo. Successivamente, Muschitta avrebbe completamente ritrattato quanto dichiarato, affermando: “Mi sono inventato tutto quello che vi ho raccontato perché sono uno stupido”. A partire da quel momento, la sua testimonianza venne considerata “del tutto inattendibile” dalla magistratura.

Le intercettazioni con il padre ignorate

Particolarmente rilevanti sarebbero state le intercettazioni successive tra Muschitta e suo padre, ma vennero ignorate dagli inquirenti. Il genitore gli avrebbe detto: “Per proteggerti, loro ti hanno fatto fare quella roba lì. Per me hai fatto bene a fare quello che hai fatto. Non ti devi pentire. Tu hai detto quello che sapevi... Ma tu hai detto la verità?” Al che Muschitta avrebbe risposto: “Certo, io ho detto quello che ho visto”. Nonostante il potenziale peso di queste affermazioni, gli investigatori le ritennero irrilevanti in una fase cruciale dell’inchiesta, che avrebbe poi portato al fermo di Alberto Stasi.

I dubbi di Sportiello sulla ritrattazione

Nell’audio del 2022, Sportiello sembrerebbe esprimere dubbi sulla versione finale fornita da Muschitta, confermando invece la credibilità della prima. Quando Marchetto gli avrebbe chiesto se l’operaio si fosse inventato tutto, Sportiello avrebbe risposto: “E lui no ma va, quello che ha visto ha visto eh... lui quella mattina lì alle 9-9.30 ha visto... lui non se l’è inventata, ma figurati”.

E ancora: “Ha visto questa ragazza in giro con la bicicletta da donna, l’ha vista, lui non se l’è inventata eh. Come l’ha raccontata a me, io davanti alla direttrice gliel’ho raccontata a lei, la stessa identica cosa”.