Garlasco, Lovati "distrutto dall'avvocato". Milo Infante si infastidisce. VIDEO - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 09:57

Garlasco, Lovati "distrutto dall'avvocato". Milo Infante si infastidisce. VIDEO

Delitto di Garlasco, caos a Ore 14 Sera. 60mila euro in contanti, accuse di corruzione, audio choc di Soldani contro Lovati. Milo Infante perde la pazienza in studio

Caso Garlasco, nuovo capitolo in tv. Nella puntata del 30 ottobre 2025 di “Ore 14 Sera”, in prima serata su Rai2 con Milo Infante, esplode un audio informale dell’avvocato Federico Soldani, ex difensore di Andrea Sempio. Nel dialogo, registrato fuori dallo studio e finito nelle mani della redazione, Soldani si scaglia contro l’ex collega Massimo Lovati: “Tu vai a dire al mondo come ti pagano i tuoi clienti in un processo penale? Sei malato!”. Poi affonda ancora: “Lovati è proprio uno da pestare a sangue… Io non posso neanche chiamarlo”. 

Il riferimento è alla presunta gestione di pagamenti “in contanti” per la difesa di Sempio nel 2017, quando – secondo l’ipotesi accusatoria – il padre di Andrea Sempio, Giuseppe, avrebbe versato denaro per “far archiviare” l’inchiesta sul figlio. L’ex Procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti è indagato per corruzione in atti giudiziari; ora anche Giuseppe Sempio è formalmente iscritto nel registro degli indagati come possibile corruttore. 

In studio si parla di cifre: 60mila euro consegnati cash agli avvocati, niente bonifico, parcelle “mostruose” per pochi mesi di attività. L’avvocato Antonio De Rensis (difensore storico di Alberto Stasi) definisce quella cifra “una maxi parcella” per un lavoro tecnico limitato, mentre la criminologa Roberta Bruzzone sottolinea che la Procura non poteva più evitare di contestare l’esistenza di un corruttore, vista la pista Venditti. 

Il clima si incendia quando si tocca il nodo più delicato: chi ha preso quei soldi. In diretta viene rilanciata la versione, attribuita a Lovati, secondo cui il denaro sarebbe stato diviso tra più legali. Soldani, intercettato dall’inviata, ribatte furioso e scarica l’ex collega: “Se lui beve prima di andare in trasmissione non è colpa mia. Io parlo solo con la magistratura, non con i giornalisti”. 

Milo Infante, nel confronto finale in studio, perde la pazienza e si paragona provocatoriamente al “pazzo in autostrada”: tutti lo contraddicono sull’ipotesi ricostruita dell’omicidio Poggi, e lui reagisce in diretta (“Allora il pazzo sono io”). Il conduttore insiste sulle tempistiche dell’omicidio di Chiara Poggi: secondo la tesi difensiva di Stasi, sarebbe stato impossibile uccidere, spostare il corpo, sporcarci di sangue, tornare a casa in bici, lavarsi e ripulire tutto in soli 23 minuti. La domanda di Infante è brutale: “Se sei coperto di sangue, come fai a cancellare tutto e metterti al pc senza lasciare tracce?”. 

Tradotto: il caso Garlasco non è affatto chiuso. Ora non è più solo “chi ha ucciso Chiara Poggi”, ma anche “chi ha pagato chi, e perché”