Giornalismo: è morto Arrigo Levi, aveva 94 anni - Affaritaliani.it

Cronache

Giornalismo: è morto Arrigo Levi, aveva 94 anni

È morto Arrigo Levi, l'ex direttore de La Stampa

È morto il giornalista Arrigo Levi

È morto a 94 anni Arrigo Levi, giornalista e consigliere del Quirinale durante la presidenza di Ciampi e Napolitano. Ne dà notizia La Stampa, quotidiano di cui era stato direttore dopo essere stato inviato speciale del Corriere della Sera. Era anche stato il primo giornalista professionista a condurre un Tg in Italia.

Editoria: morto Arrivo Levi, il primo a condurre un tg in Rai

Il giornalista e scrittore Arrigo Levi, morto oggi all'età di 94 anni, apparteneva a una famiglia della Comunità ebraica di Modena. Costretto nel 1942 a trasferirsi con i genitori in Argentina per sfuggire alle persecuzioni delle leggi razziali, si è avvicinato al giornalismo a Buenos Aires collaborando al giornale "L'Italia libera" del Partito d'Azione.

Tornato con la famiglia in Italia subito dopo la guerra, Levi si è laureato in Filosofia e ha lavorato all'"Unità Democratica", giornale diretto da Guglielmo Zucconi. Trasferitosi in Israele si è arruolato volontario nelle brigate del Negev e ha partecipato alla prima guerra arabo-israeliana, scrivendo corrispondenze dal conflitto per i quotidiani Libertà e Gazzetta di Modena, nonché per la rivista socialista Critica Sociale diretta da Ugo Guido Mondolfo. Di nuovo in Italia, si è trasferito a Londra, dove ha lavorato al programma "Radio Londra" presso la BBC. Poi è stato  corrispondente del quotidiano torinese «Gazzetta del Popolo» e del quotidiano «Corriere d'Informazione», edizione pomeridiana del «Corriere della Sera».

Nel 1960 si è trasferito a Mosca. Qui, fino al 1962, è stato corrispondente del Corriere della Sera e poi, fino al 1966, è stato corrispondente de Il Giorno. Nel 1966 è passato alla Rai, dove ha condotto il telegiornale fino al 1968: una novità per l'epoca perchè prima le notizie venivano lette da uno speaker e non da un giornalista professionista. Dal 1969 Levi ha lavorato alla Stampa di Torino prima come inviato e poi come direttore. Dal 1979 al 1983 ha collaborato con il Times, curando la rubrica di problemi internazionali. Nel 1988 è diventato capo editorialista del Corriere della sera e dal 1998 al 15 maggio 2013 è stato consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano.

Il nome di Levi è associato a tanti programmi curati per la Rai, come Tam Tam (1981), Punto sette e Punto sette, una vita. Ha lavorato anche per Canale 5, guidando il programma Tivù Tivù con Angelo Campanella (dal 1987 al 1988). In seguito è ritornato in Rai, con le trasmissioni I giorni dell'infanzia (1993), Emozioni Tv (1995) e Gli archivi del Cremlino (1997), della quale è stato anche autore. Nel 1999, su Raiuno, ha condotto C'era una volta la Russia.

Addio Arrigo Levi, Vespa: "Grande servitore Stato e grande gentiluomo"

"Addio Arrigo Levi. Grande giornalista, grande servitore dello Stato, grande gentiluomo. Da direttore del tg1 gli affidai gli editoriali durante la guerra a Saddam del ‘91. Ne rimase colpito. “Sai, sono ebreo...”. Fu la scelta migliore". Così Bruno Vespa su Twitter ricorda il giornalista 94enne oggi scomparso.

È morto Arrigo Levi, Mimun: "Prima di morire ha cantato l'inno di Israele"

"Arrigo Levi era tornato a casa dopo un lungo ricovero dovuto a problematiche legate all'età: in ospedale quando aveva sentito approssimarsi la fine ha cantato l'inno d'Israele e una filastrocca modenese, legata probabilmente alla sua infanzia. Rip". Così il direttore del Tg5 Clemente Mimun su twitter appresa la notizia della morte del giornalista Arrigo Levi scomparso oggi a Roma.

Arrigo Levi, Parrini (Pd): "Fu una figura di notevole rilievo"

“Poco dopo Zavoli con Arrigo Levi se ne va un altro grande giornalista della generazione che ha segnato l'informazione italiana lungo tutto il secondo dopoguerra. Di famiglia ebraica e antifascista, per sfuggire alle persecuzioni razziali fu cpstretto a emigrare in Argentina dove cominciò a collaborare con l'organo del Partito d'Azione "L'Italia Libera". Si arruolò volontario nella Brigata Negev nella Prima Guerra Arabo-Israeliana. Conduttore del telegiornale Rai dal 1966 al 1968 (il primo giornalista a coprire questo ruolo), direttore della "Stampa" dal 1973 al 1978. Esperto di politica estera e problemi internazionali, lavorò alla Bbc e per il "Times". Per molti anni fu editorialista del Corriere della Sera. Una figura di notevole rilievo”. Questo il ricordo del senatore Pd Dario Parrini, presidente della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama