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Intelligenza artificiale, Aulab svela l’indagine: cresce l’interesse ma manca formazione
L’analisi condotta da Aulab restituisce una fotografia chiara: l’Intelligenza Artificiale è sempre più presente nelle attività lavorative e viene accolta con atteggiamento positivo, ma sconta un ritardo sul piano della formazione

Aulab, presentati i risultati della ricerca 2025 dedicata alla percezione, l’utilizzo e l’impatto dell’AI nel contesto lavorativo
L’Intelligenza Artificiale sta rapidamente guadagnando terreno tra i professionisti italiani, tuttavia il livello di preparazione non si evolve con la stessa velocità. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Aulab, la prima Tech School italiana, che tra maggio e giugno 2025 ha raccolto le opinioni di 534 persone tra lavoratori attivi e studenti. L’indagine si è concentrata su come l’AI venga percepita, utilizzata e quale impatto abbia nel mondo professionale, rivelando un interesse crescente accompagnato da un evidente divario formativo. Il campione, composto principalmente da persone tra i 25 e i 44 anni con un percorso universitario (laurea triennale o magistrale), include circa un quarto di partecipanti provenienti da ambiti STEM, mentre la maggioranza opera in settori come comunicazione, finanza, formazione e pubblica amministrazione.
L’89,8% degli intervistati ritiene che l’Intelligenza Artificiale rappresenti un cambiamento rilevante per il mondo del lavoro. Per il 40,7% si tratta di una trasformazione paragonabile all’avvento di internet o dello smartphone, mentre il 49,1% la considera fondamentale, purché accompagnata da regolamentazioni e da percorsi formativi strutturati. Solo una minima parte, il 3,4%, esprime invece un’opinione scettica o negativa. Inoltre, il 53,4% afferma che l’AI ha già influenzato le decisioni lavorative, mentre il 42,4% dichiara di impiegarla quotidianamente nelle proprie attività. L’utilizzo principale si concentra sull’automatizzazione di compiti ripetitivi e sull’ottimizzazione dei tempi operativi, con conseguenti miglioramenti in efficienza e riduzione delle tempistiche di lavoro.
Nonostante l’apertura e l’interesse diffusi — che raggiungono l’87% degli intervistati — quasi la metà del campione (49%) si sente poco o per nulla preparata ad affrontare le trasformazioni generate dall’AI nei propri settori. Solo il 16,9% ha partecipato a percorsi formativi ufficiali come corsi, master o formazione aziendale, mentre il 37,3% ha acquisito competenze in modo informale, prevalentemente attraverso risorse online. Un ulteriore 41,5% dichiara invece di non aver ricevuto alcuna formazione specifica, pur manifestando la volontà di colmare questa lacuna.
L’analisi realizzata da Aulab fornisce dunque un quadro chiaro: l’Intelligenza Artificiale si sta affermando sempre più come strumento lavorativo e viene accolta con un atteggiamento positivo, ma resta un ritardo significativo sul fronte della formazione. Per un’integrazione efficace e consapevole dell’AI nel mondo professionale è necessario aggiornare le competenze, comprendere rischi e opportunità e adottare una visione strategica. In questo contesto, Aulab ribadisce il proprio impegno nel sostenere lo sviluppo professionale e digitale, ponendo la formazione al centro della crescita del capitale umano.