Il cuore dei cardiopatici obesi funziona meglio di quello dei normopeso

I pazienti cardiopatici obesi hanno meno probabilità di morire rispetto a i cardiopatici normopeso. Questo il risultato sorperndente di una ricerca fatta su 4mila pazienti. Una possibile spiegazione, secondo i medici dell'University college di Londra, è che questi pazienti sono curati con farmaci più aggressivi. La British Heart Foundation sottolinea che non è la prima volta che i ricercatori si sono trovati di fronte a questo paradosso.
Tutti infatti sanno che l'obesità è un fattore di rischio e una patologia di per sè, eppure il loro cuore sembrerebbe funzionare meglio. Una teoria sostiene che questi pazienti sono più attenti, per esempio fanno esercizi. Proprio per capire quale fosse la causa di questo paradosso i ricercatori dell'University college di Londra hanno studiato i dati e hanno scoperto che i pazienti con problemi cardiovascolari obesi o sovrappeso rischiano meno di morire rispetto a i pazienti normopeso.I pazienti considerati nello studio hanno colesterolo e pressione più alti ma fumano meno e fanno ginnastica almeno una volta alla settimana.
Quello che i ricercatori hanno capito è che gli obesi che non seguono le raccomandazioni dei medici rischiano tanto quanto i cardiopatici normopeso. Lo studio, guidato dal dottor Mark Hamer, cerca di spiegare perchè il cuore dei pazienti obesi sembra funzionare meglio: "Non capiamo il paradosso ma chiaramente non consigliamo di ingrassare. Sappiamo che un fattore di riduzione del rischio è l'esercizio fisico che riduce molto il rischio anche se non si risece a ridurre il peso".
June Davison, della British Heart Foundation, dice: "Sembra una contraddizione che uno dei fattori di rischio possa allontanare la morte". "E' possibile che le persone sovrappeso vadano più spesso dal medico e siano più controllate".