Matrimonio gay, la controreplica di Renato Pierri
Gentile D’Anna,
ha notato il punto interrogativo nel titolo che ho dato all’articolo? La mia voleva essere un po’ una provocazione. Non pretendo, infatti, che la Chiesa cambi idea riguardo alle unioni omosessuali, però speravo si cogliesse la sostanza in quel che ho scritto. Sono persuaso che agli occhi di Dio due persone omosessuali, buone e oneste, che si amano profondamente, non sono diverse da due persone eterosessuali, buone e oneste, che si amano profondamente. Dio non fa discriminazioni tra i suoi figli secondo il genere cui appartengono. Alla stessa maniera un padre amorevole terreno, dovrebbe benedire l’amore di figli eterosessuali e l’amore di figli omosessuali.
Riguardo alle Scritture, io accetto tutto quanto contengono, purché non contrastino con la ragione, col senso di giustizia, con la mia coscienza. «L'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne» (Gn 2,24); “Le Nozze di Cana”... Il fatto che si parli di amore fra uomo e donna, esclude forse l’amore omosessuale? Certo non potevamo aspettarci che a quel tempo e in quel tipo di società, qualcuno ragionasse sulla giustezza o meno dell’amore omosessuale.
Lei poi osserva: “Trovo poi malizioso accostare una coppia omosessuale che si vuole sposare in chiesa a due anziani che decidono di contrarre matrimonio nella Chiesa cattolica. Per il banale motivo che chi si sposa sa e accetta che il matrimonio è aperto alla procreazione.... “ E qui proprio non la capisco. Se la sposa non è più in età fertile a causa dell’età, sa benissimo che il suo matrimonio non è aperto alla procreazione ( e come potrebbe?). Oppure aspetta il miracolo?
Infine, conclude: “Ma chiedere alla Chiesa di rinunciare alla sua fede, questo non è possibile”. Bisogna vedere in che cosa la Chiesa ha fede. Non vede che fino a ieri la Chiesa era nettamente contraria a dare la comunione ai divorziati, e adesso piano piano si sta rendendo conto dell’errore?
Renato Pierri