Cronache
Messina senz'acqua, stop ai lavori sull'acquedotto
Scontro fra Comuni attorno ai lavori di rispristinbo dell'acquedotto a Calatabiano. Un tecnico del Comune del catanese e la forestale hanno impedito ai tecnici dell'Amam e della protezione civile di accedere ai luoghi della frana dove da oggi avrebbe dovuto avere inizio la sostituzione del tubo rotto con i pezzi arrivati in nottata dalla Germania. I lavori, così, si sono bloccati prima di iniziare. Una mancanza di autorizzazioni, secondo il Comune di Calatabiano che ha impedito l'inizio dei lavori. "Capiamo le preoccupazioni del sindaco di Calatabiano - ha detto Guido Signorino, vicesindaco di Messina - ma abbiamo avviato un monitoraggio, ci sentiamo di rassicurarli, un'altra rottura non provocherebbe un altro smottamento della frana che incombe sul paese". Tutto si blocca nella burocrazia, dunque, nonostante lo stato d'emergenza firmato da palazzo Chigi
Secondo i programmi, prima della stop da parte del Comune di Calatabiano l'emergenza idrica messinese dovrebbe essere risolta nel giro di una settimana mentre sarà avviato un doppio monitoraggio per il rischio frana che continua a incombere su Calatabiano. Queste le soluzioni provvisorie decise dalla Protezione civile che ha commissariato gli enti locali. Ad individuare la soluzione per il ripristino del tubo, tuttavia, è l'Amam, la municipalizzata che gestisce il servizio idrico, che aveva già fatto richiesta ad un'azienda di Reggio Emilia, del materiale necessario per risolvere la complessa situazione dell'acquedotto nel punto in cui si è rotto due settimane fa per poi interrompersi altre due volte. Il tubo danneggiato verrà sostituito con tre tubi di diametro diverso in Kevlar, resistente ed elastico al tempo stesso, in grado di sopportare ogni sollecitazione. In questo modo si dovrebbero riuscire a evitare nuove interruzioni. Il materiale è arrivato stanotte, i lavori iniziato stamattina dureranno una settimana. Si tratta comunque di una soluzione temporanea, ed è solo la prima fase progettata dal pool di ingegneri indicati dall'Amam, che ne prevede una seconda con una tubatura che aggiri completamente la frana.
Al contempo la protezione civile avvierà un doppio monitoraggio: gps con stazione totale robotizzata e analisi interferometrica con radar. Se la frana dovesse muoversi, dunque, la protezione civile sarà in grado di intervenire per evitare danni per l'abitato di Calatabiano. Intanto i cittadini messinesi continuano a patire, ieri notta si è rotto un altro tubo nella zona di Ganzirri che è rimasta ancora a secco: "L'abbiamo già riparata, purtroppo questa altalena di pressione è normale che vada a influire sulla tenuta di alcuni tubi". Ma Foti, commissario per l'emergenza di Messina, lo dice chiaro: "Il sistema idrico è certamente vetusto, l'Amam avvierà un monitoraggio su tutta la tubatura che attraversa un territorio con tante criticità. Tuttavia invito l'azienda ad una riflessione più approfondita su tutta la conduttura e il sistema generale idrico che gestisce. Quando l'emergenza sarà finita bisognerà pur pensare ad un ammodernamento della rete".
Ancora in fila alle autobotti. Nuova giornata in fila per l'acqua. Sono 38 le autobotti che operano da stamane a Messina per la distribuzione alla popolazione. Oltre ai già individuati undici punti fissi, le autobotti si muovono con priorità sulle scuole e sui presidi sanitari che ne hanno fatto richiesta e, successivamente, si passa al rifornimento dei condomini privati. Alle autobotti, si aggiungono 2 pick-up per la distribuzione dell'acqua a fondo Galletta e Puntale Arena. Diecimila sono, invece, le buste d'acqua confezionate dagli appositi macchinari consegnati porta a porta a soggetti fragili, anziani e disabili innanzitutto, con l'utilizzo di 6 pick-up e l'impiego del volontariato di protezione civile. Nel quartiere Lombardo, dove l'approvvigionamento idrico in questi giorni è stato tra quelli che hanno avuto maggiori difficoltà, i vigili del fuoco stanno operando per rifornire i serbatoi privati allocati in postazioni più alte.
A Enna torna l'acqua ma non è potabile. Intanto dopo sei giorni a Enna torna a scorrere l'acqua dai rubinetti. Oggi Acqua Enna ha distribuito su Enna Alta e la restante parte di Enna bassa dove l'acqua non era arrivata ieri. Permane,comunque, il divieto, nel capoluogo, di utilizzare l'acqua per fini potabili: l'Asp, in queste ore, sta facendo prelievi a campione. L'acqua è torbida anche se il potabilizzatore dell'Ancipa, ha ripreso a funzionare ed Acqua Enna conta che, tra oggi e domani, la situazione potrebbe normalizzarsi. Acqua a singhiozzo anche negli altri 13 comuni della provincia interessati dalla sospensione. L'erogazione dovrebbe riprendere normalmente entro le prossime 24-48 ore.