Migranti, 300mila in arrivo in Italia. Nessuno di loro ha diritto all'asilo
Migranti, l'Ue non li accoglie. Resteranno tutti in Italia
Emergenza immigrazione. Il quotidiano francese Le Monde, nel silenzio totale dei media italiani, dedica un lungo articolo al “mistero” dell'impennata di migranti in arrivo dalla Libia in Italia: “Dal mese di gennaio ben 18.234 migranti sono sbarcati sulle coste italiane nelle isole di Lampedusa e di Sicilia; si tratta di 8 mila persone più che nello stesso periodo del 2015, che d’altra parte aveva visto una diminuzione degli arrivi rispetto al 2014. Se questa tendenza dovesse confermarsi allo stesso ritmo nei mesi a venire, quest’anno potrebbero essere fino a 300 mila le persone che sbarcheranno nella Penisola, cioe’ tre volte quelle arrivate l’anno scorso”.
Sono numeri enormi da gestire, sia per l’impossibilità di collocare orde di migranti di queste dimensioni in Italia senza scardinarne la società, sia per l’altissimo costo a carico dello stato italiano per il loro “mantenimento”, costo che supererebbe i 500 milioni di euro al mese, in contanti.
“L’Unione Europea – prosegue Le Monde – pensava di aver fatto tutto il necessario per risolvere la crisi migratoria grazie al controverso accordo stretto con la Turchia. Si sarebbe tentati – aggiuge sul quotidiano francese il corrispondente da Roma Philippe Ridet – di spiegare la ripresa del traffico di migranti attraverso il Canale di Sicilia a partire dalle coste libiche, tunisine e in misura minore egiziane, con il principio dei vasi comunicanti”.
“I profughi che arrivano in Grecia sono in stragrande maggioranza siriani, iracheni ed afgani che fuggono dalle zone di guerra, i migranti che arrivano in Italia sono invece africani che cercano di sottrarsi alla miseria: il 15 per cento dei nuovi arrivi vengono dalla Nigeria, il 12 per cento dal Gambia; l’8 per cento dal Senegal, dalla Costa d’Avorio, dal Mali e dalla Guinea, il 5 per cento dalla Somalia, il 3 per cento dall’Eritrea e dal Marocco”.
Tutte nazioni che non sono in guerra e tanto meno colpite da catastrofi naturali, quindi nessuno dei loro cittadini ha diritto d’asilo nell’Unione europea.
“L’Italia dunque deve di nuovo affrontare un fenomeno antico che credeva di essere riuscita a controllare, proprio quando invece temeva arrivi massicci sulla rotta dell’Adriatico in provenienza dalla Grecia e dall’Albania, cosa non avvenuta. Ad ogni modo, – conclude Le Monde – di fronte ad una situazione che rischia di diventare una nuova emergenza, il governo di Roma sta facendo pressioni sui partner europei perche’ tengano fede alle promesse fatte al vertice Ue del novembre 2015 a Malta: un accresciuto sostegno finanziario in favore dell’Africa subsahariana. Ma questa strategia servirà? – L’autore dell’articolo Ridet conclude chiedendosi dubbioso:- l’Europa sarà meglio preparata nel 2016?”.