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Cronache
Migranti, Musumeci non arretra. Lo scontro col governo arriva al Tar

Migranti, Musumeci non arretra. Lo scontro col governo arriva al Tar

La questione migranti, legata all'emergenza Coronavirus in Sicilia continua ad essere un fronte caldo di polemica. Da una parte il presidente della Regione Nello Musumeci che vuole chiudere gli hotspot per evitare il diffondersi del contagio, dall'altra il governo, con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese che annulla l'ordinanza di Musumeci. Ma la questione non si sblocca - si legge sul Corriere della Sera - e a questo punto a decidere sarà la magistratura. Lo scontro infatti finirà di fronte al Tar.

Sul fronte governativo, si tratta solo di accordarsi sul chi debba presentare il ricorso. Palazzo Chigi pensa che la titolarità sia del Viminale. Ma ieri il ministro Luciana Lamorgese ha inviato solo una lettera, per auspicare il ricorso, e non una vera e propria istanza. Si tratta di materia che riguarda le regioni su una questione sanitaria, spetta a Palazzo Chigi muoversi, è il ragionamento del Viminale. Ma anche Musumeci si è detto «pronto a rivolgersi alla magistratura», a poche ore dalla mezzanotte: orario in cui scattava l’inizio dello sgombero previsto nella sua ordinanza.

"A questo provvedimento - spiega Musumeci a Sky Tg 24- non si è arrivati senza parlare prima più volte con il Viminale. Non sono così sprovveduto. Ma la tensione in Sicilia sta crescendo. Alla scadenza delle 48 ore gli hotspot non sono stati liberati dalle forze dell'ordine... Capisco che possono esserci dei problemi logistici, che devono essere trovati dei luoghi in cui trasferire i migranti, ma per questo Roma avrebbe dovuto contattare la Regione... se il governo avesse chiesto 8-10 giorni di tempo non ci sarebbe stato alcun problema... invece il silenzio, l'arroganza, il mostrare i muscoli". "A questo provvedimento non si è arrivati senza parlare prima più volte con il Viminale. Non sono così sprovveduto. Ma la tensione in Sicilia sta crescendo. Alla scadenza delle 48 ore gli hotspot non sono stati liberati dalle forze dell'ordine... Capisco che possono esserci dei problemi logistici, che devono essere trovati dei luoghi in cui trasferire i migranti, ma per questo Roma avrebbe dovuto contattare la Regione... se il governo avesse chiesto 8-10 giorni di tempo non ci sarebbe stato alcun problema... invece il silenzio, l'arroganza, il mostrare i muscoli. Ebbene, ha aggiunto il governatore, non è stato fatto e "sono pronto anch'io a ricorrere ai giudici".

Ha proseguito Musumeci: "Ho parlato più volte col ministro Lamorgese, al quale ho dato piena disponibilità: il nostro servizio sanitario ha assicurato 11 mila interventi per gli immigrati". Per Musumeci, "è impossibile non raccogliere il grido d'allarme che proviene non solo dal presidente della Regione, ma anche dai sindaci. Noi non ci occupiamo di migranti. E' una competenza del governo centrale, ma sono l'autorità sanitaria in Sicilia, soggetto attuatore dell'emergenze Covid, e devo attestare che i centri dove lo Stato ammassa migliaia di migranti, sono illegali. Se il governo dovesse dirmi che entro 8-10 giorni libererà quegli squallidi luoghi, non ci sarebbe problema, ma il governo tace da 48 ore, un silenzio assoluto: Con il ministro Lamorgese ho parlato l'ultima volta otto giorni fa e 15 giorni fa con il premier. Non è vero che manchi l'interlocuzione, Roma è stata colta impreparata da una vicenda che tormenta la comunità siciliana che non è razzista, ma che si sente abbandonata davanti all'indifferenza dello Stato centrale". Ecco perché, conclude Musumeci, "noi vogliamo perseguire l'unica misura che riteniamo possibile, a meno che lo Stato non ci chieda 8-10 giorni".

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