News
Morto il killer di Maurizio Gucci dopo un'agonia di 7 giorni, si era sparato in testa
Il 63enne Benedetto Ceraulo aveva scontato 28 anni di carcere e aveva cercato di ricostruirsi una vita come viticoltore nelle campagne pisane

Pisa: il killer di Gucci morto suicida dopo un'agonia di 7 giorni
E' morto suicida, dopo un'agonia di sette giorni, il killer dell'imprenditore Maurizio Gucci, assassinato il 27 marzo 1995 a Milano. Il 63enne Benedetto Ceraulo, originario di Caltanissetta, che ha scontato una pena di 28 anni di carcere, è deceduto nella serata di martedì 29 aprile all'ospedale Cisanello di Pisa, dove era stato ricoverato lo scorso 22 aprile dopo aver sparato due colpi di pistola al volto contro il figlio Gaetano, 37 anni, al culmine di una lite nel giardino della casa dove abitava a Santa Maria a Monte (Pisa).
Ceraulo, giunto in ospedale in condizioni disperate, si era sparato con una pistola di piccolo calibro in testa poco dopo avere ferito il figlio per una lite nata per un graffio alla sua auto. Il giorno successivo alla tragedia familiare, la Procura pisana aveva emesso un fermo nei confronti dell'esecutore materiale dell'omicidio di Gucci con l'accusa di tentato omicidio con l'aggravante della recidiva specifica e detenzione di arma clandestina, ugualmente con recidiva specifica, disponendo il piantonamento in ospedale di Benedetto Ceraulo durante il suo ricovero in terapia intensiva.
Gli investigatori dei carabinieri del comando provinciale di Pisa hanno ricostruito la dinamica dei fatti e il movente della sparatoria, dovuta a futili motivi: il padre avrebbe perso il controllo della situazione a seguito della constatazione di un graffio sulla sua auto cagionato dal figlio. Benedetto Ceraulo ha sparato con una pistola detenuta illegalmente al figlio ferendolo in modo non grave tanto che il 37enne è salito sulla sua auto ed è fuggito, dando l'allarme al 112.
Il figlio è stato ricoverato all'ospedale di Pontedera (Pisa), non corre pericolo di vita, dove è stato sottoposto ad un intervento per la ricostruzione di una piccola parte del viso. Gli inquirenti hanno verificato che l'arma usata era una pistola di piccolo calibro con matricola abrasa, detenuta illegalmente ed era stata ritrovata sul posto del tentato omicidio.