Napoli, paura al Rione Sanità: spari davanti ai bambini
Ancora spari. Ancora paura. Sempre al Rione Sanità, nel cuore di Napoli
Ancora spari. Ancora paura. Sempre al Rione Sanità, nel cuore di Napoli. Sempre a prima mattina, quando i bambini entrano a scuola, quando il quartiere è più vulnerabile.
Il raid alle 7,30. Gli spari in via Arena alla Sanità contro la vetrina della nota pasticceria, 'Poppella'. I vetri sono andati in frantumi. I colpi esplosi sono quattro o cinque. Nessuno è rimasto ferito. Ma Ciro Scognamillo in arte "Poppella" è stravolto. E tra le lacrime ripete: "Io non me lo merito. Sto male. Non è giusto".
Chi ha sparato ha voluto colpire un simbolo del Rione. Ciro è un pasticciere "di terza generazione": nel corso degli ultimi anni, partendo dalla Sanità, ha aperto punti vendita in diverse zone di Napoli, espandendo la sua attività e, soprattutto, creando posti di lavoro. Non ha mai voltato le spalle alle sue origini: nel Rione Sanità ancora vive e lavora, con la sua famiglia.
La Polizia ha rinvenuto per strada tre bossoli calibro 9. Solo la settimana scorsa un'altra stesa all'ora di ingresso a scuola dei bambini.
Alla Sanità, i residenti, le associazioni e i parroci denunciano da mesi la grande beffa della videosorveglianza: il rione è senza telecamere di sicurezza.
"Fatto inaccettabile - interviene il sindaco Luigi de Magistris - Ho anche sentito per telefono il nuovo questore. Resta il fatto che la criminalità è una competenza dello Stato e quindi delle forze dell'ordine e della magistratura che fanno un lavoro encomiabile, ma che vanno rafforzate nelle loro risorse. Il cittadino non può inseguire le pistole che circolano, né mettersi con il corpo davanti al criminale che spara".
E il sindaco ha una sua soluzione: "Un anno fa in campagna elettorale venne a Napoli l'allora ministro degli Interni Angelino Alfano e disse che la catena degli omicidi si sarebbe interrotta con l'arrivo dell'esercito, mi permisi di esprimere, con garbo, le mie perplessità, perchè l'esercito fa un lavoro egregio per il controllo degli obiettivi sensibili, ma se c'è una sparatoria deve chiamare il 112 o il 113 e allora era più utile, e forse anche meno costoso, rafforzare gli organici delle forze dell'ordine e le pattuglie in giro piuttosto che impiegare l'esercito".
Servirebbe "l'ennesimo inutile appello allo Stato" interviene lo scrittore Roberto Saviano (Poppella: "Roberto Saviano un grande, gli ho offerto una piramide di fiocchi di neve") "perché finalmente renda operative le telecamere di videosorveglianza promesse dopo la morte di Gennaro Casarano a settembre 2015 e mai rese funzionanti" ma "stiamo quindi parlando dell'ennesima farsa, dell'ennesima beffa ai danni dei cittadini e se facessi un appello allo Stato sarebbe fiato sprecato".