"Nicolina Pacini? Ecco le responsabilità. E nessuno pensa al fratello Michele" - Affaritaliani.it

Cronache

"Nicolina Pacini? Ecco le responsabilità. E nessuno pensa al fratello Michele"

Parla Gelsomina Cimino, l'avvocato della famiglia di Nicolina Pacini

"Nicolina è morta e non può più tornare ma il fratellino Michele si trova ancora a Ischitella. Non è possibile che nessuno se ne occupi". Gelsomina Cimino, l'avvocato della famiglia di Nicolina Pacini (la quindicenne uccisa lo scorso 20 settembre dall'ex compagno della madre, prima che lo stesso si suicidasse), tiene alta l'attenzione sul caso in un'intervista ad Affaritaliani.it.

"In questa vicenda ci sono responsabilità dello Stato", afferma l'avvocato Cimino ad Affaritaliani.it. Prima che Nicolina e il fratello Michele si trasferissero in Toscana si era occupato di loro il tribunale per i minorenni di Bari, disponendo il collocamento in comunità a Viareggio. Nel 2012 si era dunque dichiarato incompetente sul presupposto che la ragazzina fosse collocata presso la cittadina Toscana.

IL SOTTOSEGRETARIO COSIMO FERRI: "UN BUCO NELLA CAUSA DI AFFIDAMENTO"

Sulla vicenda di Nicolina Pacini è intervenuto anche il sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri. Il sottosegretario ha spiegato in un'intervista a Il Tirreno di non "ravvedere, nella vicenda, responsabilità dei magistrati di Bari", ma ammette: "C’è stata un’interruzione nel percorso che ha riguardato i due minori. E questo deve farci riflettere, perché qualcosa evidentemente non ha funzionato. Madre e figli andavano tutelati". In che modo? "Anche con una segnalazione più attenta da parte dei servizi sociali alle autorità competenti". Secondo Ferri "andava sollecitato ed ottenuto un provvedimento nuovo del Tribunale dei minori in Puglia" segnalando le situazioni di pericolo. "Quello che è intercorso dal 2013 alla morte della ragazzina è un vuoto andava colmato. E tutti sono chiamati alla responsabilità", ha dettto Ferri, il quale ha poi spiegato che "va rafforzato il collegamento tra i vari uffici giudiziari che si occupano dei minori, ci stiamo investendo. È assurdo che mentre puntiamo tutto sulla tecnologia, poi tra uffici non si comunica. Il caso di Nicolina ci ha scosso: faremo di tutto perché non succeda più".

Ma in realtà, un provvedimento emesso dal tribunale per i minorenni di Firenze chiarisce che "dal novembre 2011 la madre si era allontanata con i figli recandosi dai propri genitori" a Ischitella, in provincia di Foggia. Nell'ottobre 2013 il tribunale per i minorenni di Firenze dispone dunque l'affidamento dei minori ai servizi sociali di Ischitella e il loro collocamento con la madre presso la residenza dei nonni materni, dichiarando a sua volta la sua incompetenza visto il ritorno dei due minori in Puglia, collocandoli con la madre presso la residenza dei nonni, incaricando i servizi sociali di Ischitella di rivolgersi alla magistratura minorile di Bari qualora la situazione avesse richiesto "la revoca o la modifica del presente provvedimento". 

"C'è stato un rimpallo tra un tribunale e l'altro. Certo, la mamma non ha facilitato il compito visti gli spostamenti tra Foggia e Viareggio, ma questa vicenda è stata trattata con superficialità", afferma l'avvocato Cimino. "Probabilmente si riteneva che non ci fosse alcun pericolo nel piccolo centro di Ischitella o forse è stato utilizzato un modus operandi superficiale. Fatto sta che qualcuno avrebbe dovuto intervenire per tutelare la sicurezza di questi ragazzi". 

"Il tribunale di Firenze aveva chiesto di togliere i bambini ai nonni giudicandola una sistemazione non in grado di dare la necessaria serenità ai due minori", afferma l'avvocato Cimino. Un pericolo del quale il tribunale per i minorenni di Bari, negli scorsi giorni, ha dichiarato di non essere stato informato: "Della successiva situazione di pericolo il tribunale per i minorenni di Bari non è mai stato informato", ha detto il presidente Riccardo Greco.

Lo stesso Greco ha poi risposto alle polemiche nate negli scorsi giorni  affermando che "i bambini erano stati affidati ai servizi sociali di Ischitella e collocati presso i nonni con la madre. L'unica ad aver violato il provvedimento del Tribunale per i Minorenni di Firenze è proprio la mamma, che li ha lasciati ed è andata via".

"La madre vive in uno stato di assoluta indigenza", spiega ad Affaritaliani.it l'avvocato Cimino. "Ora nessuno si sta preoccupando della sorte del piccolo Michele. La madre avrebbe il diritto di andare a prenderlo? Sì, ma non è questo il punto. La donna dorme in un bagno pubblico che il Comune di Viareggio ha dato a disposizione al padre dei suoi figli che lo custodisce. I genitori vivono di elemosina e non sono nelle condizioni obiettive di andare a prendere Michele".

"Al di là di errori o mancate comunicazioni l'unica cosa certa è che Michelina doveva essere protetta e non lo è stata. Ora è morta e per lei non si può fare più nulla ma bisognerebbe capire in fretta come aiutare Michele che ha subito un trauma psicologico e vive ancora in una situazione probabilmente non idonea. Noi ci stiamo muovendo in tutte le direzioni per cercare una soluzione ma dovrebbe farlo anche qualcun altro".