Nocera Inferiore scontro media pm. "La procura silenzia i giornalisti"

L’accesso dei giornalisti negli uffici dei pubblici ministeri e delle sezioni di polizia giudiziaria del tribunale di Nocera Inferiore, nel salernitano, va regolamentato. Seguendo regole ferree. La decisione è del procuratore capo Gianfranco Izzo che ha inviato, il 22 febbraio scorso, una 'lettera-ordine di servizio' agli uffici interessati rendendo, di fatto, il lavoro dei cronisti che si occupano di giudiziaria alquanto arduo e ‘silenziato’.
La missiva ha come oggetto l'accesso dei giornalisti negli uffici della importante Procura a nord del capoluogo. Si legge: "...da lungo tempo si verifica un accesso incontrollato ed una sosta prolungata di giornalisti in questi uffici, scrive Izzo. Da ciò deriva, evidentemente, o una divulgazione indebita di notizie riservate o un tentativo di venirne in possesso. In entrambi i casi si è in presenza di condotte illecite o potenzialmente tali, e comunque non giovevoli all'immagine dell'ufficio". E, chiosa: "..i rapporti con gli organi di informazione sono attribuiti dalla Legge soltanto al sottoscritto....appare quindi necessario ribadire che negli uffici possono entrare solo addetti ai lavori e ovviamente persone offese o informate dei fatti".
Ma non finisce qui. C’è un precedente. Izzo aveva ricevuto, insieme al presidente del tribunale, Catello Marano, settimane addietro, una lettera anonima relativa alla presenza 'incontrollata' di giornalisti. E, dulcis in fundo, immancabili lamentele da addetti ai lavori che sussurravano di fughe di notizie.
Morale della favola: si 'regolamenta' l'accesso dei cronisti che ufficialmente non hanno ricevuto divieti di accesso. E non sono certo destinati ad averli. Salvo che non si decida di bloccare loro anche l'entrata a Palazzo.
Il 'sollecito' è diretto ai dipendenti che, da giorni, non garbo, non aprono più le porte. L’unica area in comune è il bar o l’ufficio del procuratore capo che, giorni fa, in occasione di una conferenza stampa ha registrato la presenza di pochi cronisti. Quelli che non erano a conoscenza del ‘regolamento’.
Rosa Coppola