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Cronache
Papa Francesco prepara il terreno per il Conclave e piazza i suoi
Argentina, Papa Francesco. Foto Lapresse

Papa Francesco prepara il terreno per il Conclave e piazza i suoi e Zuppi.... Analisi 

E alla fine che Papa Bergoglio sia un gesuita esce sempre fuori. Un gesuita magari anomalo, irruento e sui generis ma sempre un membro della Compagnia di Gesù che in tema di complotti, trattative segrete e impicci non è mai stata seconda a nessuno. Quindi desta in vero poca meraviglia che dei 137 cardinali elettori che faranno il prossimo Conclave ben 99 sono stati creati da Papa Francesco, 29 da Benedetto XVI e 9 da Giovanni Paolo II.

La nomina degli ultimi 21 cardinali è avvenuta in un Concistoro che si è tenuto a Piazza San Pietro qualche giorno fa con consegna della Bolla di creazione e di assegnazione del Titolo o della Diaconia. Poi ha imposto loro la berretta, ha consegnato l’anello e ha dato loro una Chiesa di Roma, in segno di compartecipazione al ministero del Cardinale di Roma, che –come noto- è proprio il Papa.

E questo perché le idee di Bergoglio sono ben chiare: vuole un successore che sia il più possibile in linea teologica e pastorale con lui e questo non perché il Papa attuale sia un “progressista” come qualcuno erroneamente interpreta ma perché Bergoglio è un peronista e quindi un populista di destra che ha forti accenti di sinistra. Da qui la meraviglia con cui spesso sono accolti le sue proverbiali oscillazioni pastorali: un giorno è pro omosessuali e il giorno dopo contro, un giorno è per il matrimonio dei preti e quello dopo cambia idea e così via.

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Insomma a parte una umoralità di fondo del suo carattere che nessuno può negare c’è anche questa continua ambiguità del peronismo a cui si somma l’essere gesuita. Il combinato disposto di questi due fatti ne fa un personaggio difficilmente prevedibile. In ogni caso se è vero che ogni Papa ha cercato di “scegliersi” il successore che più gli rassomiglia lo ha fatto anche Bergoglio solo che vi ha messo un metodo ed una strategia molto più accurata tenendo fede alla sua origine di seguace di Sant’Ignazio di Loyola.

Ma chi sarà il suo successore? Fino a poco tempo fa sembrava che il cardinal Matteo Zuppi fosse l’uomo adatto. Presidente della Cei, vicinissimo a Papa Francesco di cui di fatto è il plenipotenziario avendo sostituito nella politica estera il Segretario di Stato Pietro Parolin, espressione della Comunità di Sant’Egidio, è l’uomo forte della Chiesa cattolica, la persona più nota all’estero, dopo il Papa. E la guerra in Ucraina è stata una vera e propria “manna” per il porporato romano che il Papa ha chiamato a guidare la politica estera vaticana.

Ma perché ci sono ora dei dubbi sul potentissimo Presidente della Cei? Intanto l’età. Ha “solo” 67 anni ed è un po’ pochino per un pretendente credibile al soglio di Pietro e poi, come dicevamo, è considerato un uomo di sinistra, intendendo con questo termine mutuato dalla politica che è un cardinale progressista ma soprattutto è un Presidente della Cei, la carica che conta davvero e che quindi in un certo senso “orienta” tutti gli altri vescovi italiani che sono i prefetti del Papa sul territorio.

Chi controlla la Cei controlla l’Italia e ne detta la linea “politica” nel concreto. In pratica il rischio che corre Zuppi è di essere impallinato in Conclave a scrutinio rigorosamente segreto dai suoi colleghi conservatori che sono tanti e agguerriti contro la linea pastorale del Papa. Zuppi significa Comunità di Sant’Egidio e come Putin aveva appaltato alla Wagner varie missioni nel mondo così Papa Francesco ha appaltato la guerra in Ucraina a Sant’Egidio che ha anche addentellati diretti in Parlamento.

Parliamo della recente nomina di Paolo Ciani a vicepresidente del gruppo Pd alla Camera in sostituzione dei Pietro De Luca, figlio di Enzo, governatore della Campania. Ciani, che ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di iscriversi al Pd, è un perfetto sconosciuto per i cittadini ma non lo è per chi si occupa di politica. Infatti è il segretario di un piccolo movimento politico, cioè Demos (Democrazia Solidale) che rappresenta il braccio secolare proprio di Sant’Egidio. Demos alle ultime elezioni politiche si era presentato alleato del Partito democratico. La nomina di Ciani è stata caldeggiata certamente da Zuppi che così ha un suo “rappresentante” diretto nel maggior partito dell’Opposizione. Proprio questo schierarsi politicamente potrebbe compromettere la sua eventuale elezione a Papa.

 

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