Cronache
Papa Francesco: "Se mi dimetto vado a fare il vescovo emerito di Roma"

Bergoglio, dopo le numerose voci che in futuro lo vedrebbero lontano dal Vaticano, ha detto la sua, spiegando che non vorrebbe diventare "Papa emerito"
"Penso che per aver fatto il primo passo dopo tanti secoli, ottiene 10 punti. E' una meraviglia", aggiunge Bergoglio. Francesco dice che anche lui farebbe tale passo se fosse il momento giusto prima di morire, ma ancora prestando servizio, "se sopravvivo". E risponde "sicuramente no" quando gli viene chiesto se vivrebbe in Vaticano come Papa in pensione o se tornerebbe in Argentina, e replica invece "forse" al suggerimento che potrebbe stabilirsi potrebbe la Basilica di San Giovanni in Laterano, la tradizionale sede del vescovo di Roma.
Ricorda inoltre che aveva programmato di ritirarsi dalla carica di arcivescovo di Buenos Aires al momento del Conclave del 2013, che lo ha portato a diventare Papa. E aggiunge che aveva preparato un bell'appartamento a Buenos Aires dove avrebbe potuto continuare ad ascoltare le confessioni in una chiesa vicina e a visitare i malati in un ospedale. "Questo è quello che ho pensato per Buenos Aires. Penso che questo scenario, se sopravvivo fino alle dimissioni - potrei anche morire prima - ... mi piacerebbe qualcosa del genere", conferma.
Tra gli altri temi toccati nell'intervista, Francesco mette in guardia sul rischio che il mondo stia precipitando verso una terza guerra mondiale e afferma che "guerre selvagge di distruzione" come quella che affligge l'Ucraina sono vissute da anni. "Da anni viviamo la terza guerra mondiale a pezzi, a capitoli, con guerre ovunque", anche se la guerra in Ucraina "ci tocca più da vicino".
“Abbiamo perso coscienza della guerra", lamenta e "l'umanità continua a fabbricare armi", aggiungendo con fermezza che la guerra "riduce in schiavitù", disumanizza, e che, secondo il Catechismo cattolico, "l'uso e il possesso di armi nucleari è immorale e non si può giocare con la morte alla mano". Riguardo all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, Francesco sottolinea che preferisce parlare delle vittime piuttosto che dei carnefici, "del Paese che viene attaccato" e delle "cose selvagge che leggiamo e che sappiamo già chi le fa".
Si mostra favorevole a "lasciare la porta aperta alla coscienza della persona" e sorride quando gli vengono ricordate le accuse di essere "filorusso": "Rido. La capacità delle persone di esprimere la propria opinione non ha limiti" e "molte delle opinioni sono costruite sull'onda dell'ultimo Twitter", taglia corto. Intanto, a margine della presentazione del Meeting di Rimini, il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher, ha confermato oggi che "il Papa sicuramente andrà a Kiev, quando e come non si sa".