Paul Baccaglini, mistero sulla morte. Spunta un giro poco limpido tra banche, bitcoin e debiti. Parla il super testimone - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:03

Paul Baccaglini, mistero sulla morte. Spunta un giro poco limpido tra banche, bitcoin e debiti. Parla il super testimone

E quelle tre mail partite dopo il decesso... Al momento restano molti interrogativi

Di Gabriele Parpiglia

Mistero sul suicidio di Paul Baccaglini: tre mail sarebbero state inviate prima del suicidio? Parla il super testimone: “Diceva di mangiare alla Caritas”. Che cosa nasconde questo suicidio?

Il 9 settembre 2025 Paul Baccaglini, ex inviato delle Iene ed ex presidente del Palermo Calcio, è stato trovato privo di vita nella sua abitazione di Segrate, in provincia di Milano. Aveva 41 anni. Secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di un gesto volontario, ma la Procura ha disposto l’autopsia e le indagini sono tuttora in corso per chiarire con esattezza le cause della morte.

Avevo conosciuto Paul anni fa, in occasione di un pranzo al “Panino Giusto”, quando parlava con entusiasmo di progetti e sogni in grande. Poi le nostre strade si erano separate, fino a quando il suo nome era tornato sulle cronache per il tentativo (poi non andato a buon fine) di acquistare il Palermo Calcio. Infine, la notizia tragica del suo decesso.

In questi giorni siamo stati contattati da più persone che hanno voluto raccontare la loro esperienza personale con Baccaglini. Tra queste, un testimone – che per ragioni di riservatezza chiameremo S. – ha accettato di condividere il suo ricordo. Si tratta di una testimonianza riportata e accertata, che proponiamo così come ci è stata raccontata.

La testimonianza di S

“Ho conosciuto Paul nel 2019 tramite un socio che praticava sport con lui. Da subito mi colpì la sua capacità comunicativa, superiore alla media. Era una persona carismatica, preparata, in grado di parlare di qualunque argomento con naturalezza. Ti conquistava con il suo modo di fare”, racconta S. Secondo lui, negli anni successivi sarebbero nati progetti legati alla finanza e alle criptovalute.

Baccaglini, a suo dire, spiegava con sicurezza le dinamiche dei Bitcoin, ipotizzando scenari di crescita. “Nel 2020 eravamo in pieno Covid, molti imprenditori cercavano nuove strade e lui proponeva investimenti che, almeno inizialmente, sembravano funzionare”, spiega.

Il racconto prosegue con pranzi e cene in ristoranti di prestigio a Milano (alla Langosteria), durante i quali si sarebbero coinvolti altri imprenditori. "In poco tempo si arrivò a raccogliere somme importanti. Paul sapeva mettere tutti a proprio agio, regalava borse Louis Vitton, pagava i conti e conquistava i potenziali investitori con il suo carisma", ricorda S. 

Secondo la sua ricostruzione, però, con il passare del tempo sarebbero emersi problemi. “Nel novembre 2021 ricevemmo una comunicazione che segnava la fine del progetto. Da allora non lo sentimmo più. Solo dopo iniziammo a sospettare che i meccanismi non fossero sostenibili”, aggiunge. Il testimone riferisce anche di difficoltà vissute da Baccaglini all’estero, tra la Svizzera e il Brasile, e di pressioni “pesantissime” legate a presunti debiti.

Gli ultimi tempi

S. sostiene che, dopo il trasferimento in Italia, Baccaglini vivesse un periodo molto complicato, segnato da problemi economici e personali. "Mi raccontavano che frequentava anche la Caritas. Fino alla sera prima della sua morte avevo contatti indiretti con persone che lo conoscevano", dice.

Uno degli elementi più discussi è quello delle presunte e-mail programmate da Baccaglini, che – sempre secondo il testimone – sarebbero state inviate ad alcuni conoscenti e rese leggibili solo dopo il suo decesso. Anche su questo punto, tuttavia al momento, non ci sono conferme ufficiali.

Al momento restano molti interrogativi. Qual era il contenuto reale di quelle e-mail? Quale peso hanno avuto le difficoltà personali e professionali nella vicenda? C’è un legame tra i debiti, i rapporti internazionali compromessi e la scelta finale di Paul?

Sono domande che attendono ancora una risposta. Per ora, restano le parole dei testimoni in questa prima parte dell’inchiesta e il ricordo di una figura che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno forte in chi lo ha conosciuto.