L'Italia ha trovato un leader
di Angelo Maria Perrino
Stupisce (e conforta), dopo la fumata bianca dell'incontro con Silvio Berlusconi, la grande naturalezza con la quale Matteo Renzi sta facendo in Italia una vera e propria rivoluzione. Politica e istituzionale.
Il nuovo segretario del Pd mostra di conoscere come un veterano i problemi del Paese. Individua subito e mette in agenda le priorità, mostra un ottimo orecchio, senso del ritmo e una grande sintonia con l'opinione pubblica. Schiva zigzagando le insidie romane, si muove da navigato comunicatore nelle trappole giornalistiche smascherandole in diretta, demolisce con sistematica e implacabile sicurezza i riti della politica, stana i suoi polli infilzandoli nelle loro rimozioni e furbizie. E soprattutto ha la dote dei grandi uomini, l'ironia e l'autoironia, molto toscane. Che mette in campo usando un linguaggio diretto, ne' pomposo ne' furbescamente arzigogolato. E tratta con grande semplicità questioni molto complicate e problemi annosi e da anni incrostati e irrisolti.
Da quando il giovane sindaco di Firenze è il segretario del Pd tutto si è messo a correre. C'è tempo per analizzare in concreto le ricette dell'outsider della politica, un neofita che vince con le sue mosse sorprendenti. Ma è certo che forse l'Italia ha trovato il leader giovane e anticonformista che si aspettava. E che gli mancava dai tempi di Bettino Craxi.