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Cronache
Pedemontana Veneta, gallerie di burro e acciai scadenti nell'autostrada Lega

Acciai scadenti, cemento fuori norma, gallerie a rischio, certificati falsi, sequestri e cassa integrazione per diversi operai. E' questo il panorama sulla Pedemontana Veneta, la maxi opera festeggiata dalla Lega nelle scorse settimane, secondo quanto racconta il Fatto Quotidiano, che dedica la sua apertura di giornale a questo tema. Secondo il quotidiano diretto da Marco Travaglio sia lavoratori sia manager sapevano che la galleria sequestrata negli scorsi giorni dai magistrati non fosse costruita con materiali adeguati, con il "calcestruzzo che veniva giù".

Secondo l'inchiesta nell'opera cantierata più importante d'Italia il cemento utilizzato sarebbe di serie B, con lavori di scavo condotti con prodotti non marchiati secondo le direttive comunitarie. Tanto che nelle intercettazioni presenti nelle carte della procura di Vicenza anche i lavoratori esprimono paura sulla possibilità che la volta della galleria stesse cedendo. "C'è un problema alla Nord Vicenza. Qui si stacca il fronbte, non tiene lo sptriz... praticamente continua a staccarsi, quindi si sono fermati".

Ora il sequestro potrebbe bloccare i lavori per lungo tempo, con diversi operai che sono finiti in cassa integrazione. I Irappresentanti sindacali hanno siglato con il consorzio che ha in mano la costruzione della infrastruttura stradale i documenti necessari per avviare la cassa integrazione per 75 dipendenti di Sis e 6 delle ditte consorziate. Il provvedimento riguarda, quindi, 81 lavoratori e durera' sino al 15 ottobre prossimo. Si tratta per lo piu' di lavoratori specializzati nell'attivita' in galleria. E per ora solo una ventina di lavoratori resteranno a casa in Cig: gli altri verranno ricollocati in altri lotti dei 98 chilometri di cantiere. 

Negli scorsi giorni la Struttura di progetto Pedemontana Veneta della Regione del Veneto ha comunicato che nella giornata odierna e' stata notificata al concessionario una ordinanza della Procura della Repubblica di Vicenza per il sequestro del cantiere della galleria di Malo, lunga circa 6 km. L'ipotesi di reato e' frode nella esecuzione della galleria a danno della Regione per utilizzo di materiali non marchiati CE e miscele di calcestruzzo diverse da quelle previste dagli elaborati progettuali. Gli uffici della Regione si sono detti a disposizione della Procura qualora dovesse essere necessaria qualsiasi collaborazione o documentazione depositata agli atti. La Struttura di Progetto ritiene inoltre che il provvedimento assunto dalla Procura non produca effetti particolarmente rilevanti rispetto ai tempi di realizzazione dell'intera opera. Gia' sulla medesima galleria gravavano da tempo due sequestri, il primo sul lato di Malo a seguito dell'incidente mortale del 2016, ed il secondo sul lato di Castelgomberto, a seguito del cedimento del terreno occorso nel 2017, ancora non risolti. Pertanto l'intera opera, esclusa la galleria, procede cosi' come programmato, con previsioni di conclusione entro il 2020, mentre la galleria, gia' in ritardo rispetto ai cronoprogrammi approvati, andra' riprogrammata nei tempi a seguito dei risvolti e dei tempi che assumera' l'indagine della Procura.

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