Pioltello, il sindaco e il preconcetto dei meridionali con le pezze sul sedere - Affaritaliani.it

Cronache

Pioltello, il sindaco e il preconcetto dei meridionali con le pezze sul sedere

LA LETTERA/ A Pioltello la sindaca Ivonne Cosciotti ha ricordato i "meridionali, che arrivavano qui con le pezze sul sedere!"

Gentilissimo Direttore,

nel porgerle la mia stima, c'è una questione che vorrei sottoporre alla sua attenzione. Nel corso dell'inaugurazione dei "Negozi sociali" a Pioltello (MI) nel quartiere Satellite, la Sindaca Ivonne Cosciotti, ha pronunciato una frase decisamente discutibile.

Questo l'estratto del discorso: "Non sottovaluto i problemi che sempre hanno abitato e abitano questo quartiere. La grande densità abitativa… i costumi di diversi popoli. Anche a quei tempi c'erano genti da tutte le parti d'Italia che erano venute qui a cercare una casa e un lavoro. Erano i cosiddetti meridionali, che arrivavano qui con le pezze sul sedere! Cercavano appunto un lavoro e una vita migliore…" (Ivonne Cosciotti, Sindaco di Pioltello - 20 Aprile 2018, Inaugurazione negozi sociali di Via Wagner, quartiere Satellite)

È con estremo disappunto e una profonda amarezza che ho ascoltato le osservazioni in merito ai meridionali. Osservazioni datate in cui emerge un forte strascico di provincialismo e superficialità.

L'infelice espressione: "Erano i cosiddetti meridionali, che arrivavano qui con le pezze sul sedere!" ha suscitato reazioni di offesa fra gli abitanti del quartiere Satellite. Affermazione che peraltro nasconde un preconcetto/giudizio molto forte in passato, e purtroppo, mai superato. È veramente curioso trovare ancora una visione simile, dei meridionali. Che poi, per dirla tutta i miei genitori, non sono affatto arrivati con le pezze sul sedere!!!

Probabilmente la Sindaca deve aver dimenticato, in quel momento di festa, che le parole sono importanti e che, in quelle da lei scelte, si è dato sfogo a una riflessione carica di discriminazione. Non dimentichiamo che creare categorie è malsano e che i confini sono muri insormontabili se li abbiamo dentro. In questo modo si ricade in perniciose sovrastrutture che inquinano una corretta visione.

Sarebbe necessaria l'elaborazione di nuova percezione, un po’ più corretta, per superare i particolarismi di interpretazioni falsate, per creare le condizioni di collaborazione necessarie alla nostra società. Altrimenti il rischio del pregiudizio e delle incomprensioni è dietro l’angolo.

Sento necessario condividere la mia delusione con Lei e con i suoi lettori. Può una sindaca, persona buona e giusta, scivolare in questa deriva? Sono innamorata della civiltà, e dolorosamente consapevole degli orrori prodotti dalla vanità di superiorità, e trovo sconvolgente l'oscuro ritorno di questo pensiero.

Vorrei sapere con vivo interesse, quali sono le sue riflessioni e considerazioni in merito. La ringrazio per ospitarmi nel suo giornale e per avermi dedicato il suo tempo.

Cordiali saluti,
Monica

Risponde il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino: "Condivido appieno le sue parole, cara Monica. E mi associo alla sua forte disapprovazione per quelle parole che in bocca a un sindaco non bisognerebbe mai sentire".