Polizia, Gabrielli: stufi di fare le 'foglie di fico' - Affaritaliani.it

Cronache

Polizia, Gabrielli: stufi di fare le 'foglie di fico'

Insorge il procuratore di Torino Saluzzo

"Nel momento in cui avvengono fatti gravi, il magistrato va a cercare una posizione di garanzia, e molto spesso il questore e' il soggetto a cui riferire le responsabilita'. Torino docet. Quindi noi abbiamo detto basta, siamo stanchi di fare le foglie di fico rispetto a responsabilita' che non sono le nostre". Cosi' il capo della Polizia Franco Gabrielli a Torino rispondendo ad alcune domande sulla circolare per la gestione delle manifestazioni pubbliche che stabilisce precise responsabilita' su safety e security.

Torino: pg Torino, parole Gabrielli inaccettabili

Nella indagine sui fatti di piazza San Carlo, la Procura di Torino "non ha individuato posizioni che possano avere rappresentato la cosiddetta 'foglia di fico'". Lo ha detto il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, secondo cui le affermazioni del capo della polizia Franco Gabrielli "non sono accettabili". Saluzzo respinge l'idea che "si siano voluti sbrigativamente coinvolgere esponenti apicali delle forze di polizia". E parla di "approfondimenti molto meticolosi" per individuare i soggetti indagati.

La Procura di Torino "non ha cercato a caso ne' la posizione del Questore, come sembra trasparire dalla irritata precisazione del Capo della Polizia, ne' la posizione di altri", precisa ancora Saluzzo, ricordando che l'indagine sui fatti di piazza San Carlo "ha portato a individuare una serie di soggetti ai quali potrebbero essere attribuite specifiche responsabili. Non per la loro posizione di garanzia, ma per specifiche caratterizzazioni individuali - precisa ancora - in ordine alle rispettive competenze nella complessa macchina di approntamento del livello necessario di sicurezza per le manifestazioni e il mantenimento dell'ordine pubblico". Secondo Saluzzo, inoltre, il prefetto Gabrielli "sembra trascurare il fatto che l'accertamento in sede penale non solo non conosce aree di esenzione o di eccezione ne' di precostituita impunita' (quali che siano le circolari) ma deve garantire, a tutti i soggetti potenzialmente responsabili e concretamente coinvolti nell'indagine preliminare, diritti e garanzie di difesa, di avviso e di conoscenza, con la tempistica delle contestazioni, degli elementi a loro carico, ponendoli in condizioni di difendersi; ed, eventualmente, traendone ulteriori elementi di prova a carico. O, trovando fondate le loro spiegazioni e giustificazioni, ritenere non fondate le prove di accusa". Quanto al riferimento di Gabrielli all'articolo 40, comma 2, del codice penale, Saluzzo conferma che si tratta "della chiave della costruzione della contestazione". "Ma non vi e' alcuno spazio per sostenere che sia applicabile - sostiene - solo ad alcuni dei protagonisti di una vicenda".

LA PRECISAZIONE DELLA POLIZIA DI STATO

In riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa relativamente alle dichiarazioni rese dal Capo della Polizia, a margine del convegno svoltosi oggi a Vercelli dal titolo "Etica per le Istituzioni", che hanno suscitato la reazione da parte del Procuratore Generale di Torino, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza precisa che queste non avevano la benché minima intenzione di polemizzare o interferire con l'attività dell'Autorità Giudiziaria verso la quale la Polizia di Stato ha massima fiducia e rispetto; né si è voluto far riferimento all’attività svolta dal Sindaco di Torino.

Il tema ricorrente, ormai da mesi, è l'applicazione della "circolare Gabrielli" con la quale si è voluto tentare di definire le responsabilità che sono a monte dell'intervento dell'Autorità Giudiziaria, al fine di evitare che ci sia un’esposizione da parte delle Autorità di Pubblica Sicurezza per compiti non propri.

Di questo il Capo della Polizia ha reso edotto il Procuratore Generale di Torino, ribadendo che non c'era alcun riferimento alle funzioni dell'Autorità Giudiziaria, riscontrando comprensione.