Roma, Raggi bocciata su partecipate. Corte dei Conti: "Bus vecchi e costosi"
Le toghe contabili del Lazio passano ai raggi X le partecipate romane. E sentenziano: "Controllo carente e bilanci in ritardo, razionalizzare"
La spesa per manutenzioni dei mezzi Atac è risultata "particolarmente elevata, oltre che in continua crescita, anche in ragione della eccezionale vetustà delle reti metropolitane, tramviarie, filoviare e ferroviarie ex concesse". Lo dice la Sezione regionale di controllo per il Lazio della Corte dei conti, nel Rapporto sulla gestione delle partecipazioni societarie di Roma Capitale.
Analoga obsolescenza è stata accertata per il parco mezzi dell'azienda, con conseguenti maggiori costi di manutenzione, inefficienza del servizio e necessità di rinnovo. A fine 2020, annotano i magistrati contabili, "la metà del parco autobus utilizzato da Atac presenta un’età maggiore di 15 anni, a fronte di ciclo vita di 10 – 12 anni". Sempre a proposito di Atac, le toghe contabili evidenziano "diffuse criticità nell'esercizio dei poteri di controllo da parte del socio pubblico, oltre che nel conferimento e nell’esecuzione di incarichi professionali e appalti di servizi". Ma non si parla solo di Atac. La Corte dei Conti del Lazio ha accertato "diffuse carenze nel controllo" sulle partecipate del Campidoglio e "gravi ritardi nell’approvazione dei bilanci" di alcune. La magistratura contabile, al termine della sua analisi sul Comune di Roma, ha evidenziato "l'esigenza di riorganizzare tale controllo in una prospettiva di maggiore efficienza". Le attività di ricognizione e razionalizzazione delle partecipazioni sono risultate "incomplete con conseguente necessità di integrare il piano di razionalizzazione", con particolare riferimento al settore del trasporto pubblico locale e a quello della gestione dei beni di proprietà comunale.
La Corte dei Conti ravvisa quindi "diversi obblighi di razionalizzazione" e l'esigenza di "realizzare una significativa riduzione del numero di partecipazioni detenute". Nel dettaglio i magistrati contabili hanno accertato una "violazione del limite di spesa" per Zetema e Roma Servizi per la Mobilità, con conseguente necessità di recupero delle maggiori somme erogate. Inoltre la gestione di Roma Metropolitane, società in liquidazione, ha evidenziato "un’impropria commistione nei rapporti finanziari e contabili con il socio pubblico, con sistematico soccorso finanziario di quest’ultimo" e conseguente "inattendibilità dei bilanci 2016, 2017 e 2018, approvati solo nel 2021".
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