Sanità: un futuro più efficiente grazie all’AI, medici e pazienti a favore di diagnosi e trattamenti più personalizzati - Affaritaliani.it

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Sanità: un futuro più efficiente grazie all’AI, medici e pazienti a favore di diagnosi e trattamenti più personalizzati

di Redazione

Sanità: un futuro più efficiente grazie all’AI, medici e pazienti a favore di diagnosi e trattamenti più personalizzati

Creare una sanità più intelligente e personalizzata grazie alle nuove tecnologie, che devono essere non solo accessibili, ma anche pensate con e per le persone. E’ questo l’obiettivo di MioDottore, la piattaforma leader in Italia e nel mondo per la prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo internazionale Docplanner, che ha presentato in occasione dell’evento "Intelligenza Artificiale e Salute – Governance, Etica e Futuro della Sanità", i risultati di un’importante indagine condotta in collaborazione con la società di ricerca Datanalysis. A questi dati si affiancano le evidenze raccolte dalla piattaforma sull’impiego di Noa Notes, lo strumento di intelligenza artificiale lanciato nel 2025, su un campione di medici che ne hanno fatto un uso intensivo negli ultimi tre mesi.

Lo studio ha coinvolto complessivamente 2.000 medici e 1.000 pazienti, con l’obiettivo di analizzare la percezione e l’utilizzo dell’AI in ambito sanitario. Sia tra i professionisti della salute sia tra i pazienti si registra un interesse concreto verso le soluzioni digitali basate sull’intelligenza artificiale.

Il 76% dei Medici di Medicina Generale prevede che l’AI avrà un impatto radicale sul proprio lavoro nei prossimi cinque anni. La totalità dei medici intervistati ha dichiarato di utilizzare strumenti digitali per la gestione dell’attività professionale, segno che la digitalizzazione ha già compiuto un passo importante. Anche tra i medici specialisti – sia ospedalieri che attivi in centri privati o convenzionati – emerge un’analoga fiducia. L’85% degli specialisti ospedalieri e l’83% dei colleghi nei centri privati si aspetta che l’intelligenza artificiale cambierà profondamente il modo di lavorare entro cinque anni. Tra le funzionalità ritenute più utili figurano l’ottimizzazione delle risorse, la personalizzazione dei piani terapeutici, la ricerca clinica e lo sviluppo di farmaci innovativi.

Il punto di vista dei pazienti arricchisce ulteriormente il quadro. Dei mille intervistati nella ricerca, il 79% ha già utilizzato strumenti digitali per la gestione della propria salute e il 67% ha sperimentato servizi che si basano sull’intelligenza artificiale, come app di monitoraggio, chat con medici o assistenti virtuali per le prenotazioni. Il 13% si sente già a proprio agio all’idea che il medico faccia ricorso a questa tecnologia, mentre solamente uno su dieci si dimostra diffidente. Secondo i pazienti, l’AI porterà alla semplificazione dei processi di prenotazione e refertazione e a maggiore accuratezza nella diagnosi con trattamenti più personalizzati.

Accanto ai dati dell’indagine nazionale, i primi risultati dell’utilizzo di Noa Notes confermano che l’AI è già una realtà operativa nella pratica clinica quotidiana.

Nei medici di medicina generale e pediatri di base, l’utilizzo medio ha raggiunto 248 attivazioni per medico in poco più di tre mesi, con un’incidenza del 35% sul totale delle visite effettuate. Tra gli specialisti, l’adozione risulta ancora più rilevante: il 65% delle visite svolte è supportato da Noa Notes, con una media di 239 utilizzi per medico. Alcune categorie – dermatologi, endocrinologi, psichiatri e psicologi – superano l’80% di impiego sul totale delle visite, evidenziando l’importanza dello strumento nei contesti dove è fondamentale la precisione nella raccolta anamnestica e nella sintesi post-visita. Tra i professionisti che usano regolarmente Noa Notes, più di una visita su due è oggi gestita con il contributo dell’AI. Un dato che testimonia come l’integrazione tra tecnologia e cura sia già in atto e come gli strumenti digitali progettati con i medici possano migliorare la qualità e l’efficienza della pratica sanitaria.

“L’intelligenza artificiale rappresenta una straordinaria opportunità per migliorare l’efficienza del sistema sanitario, ma per riuscire in questa transizione abbiamo bisogno che i medici e i pazienti percepiscano questa tecnologia come un’alleata. Noi di MioDottore lavoriamo per costruire strumenti digitali in grado di migliorare l’esperienza di cura, semplificando il lavoro dei professionisti e valorizzando la relazione umana che deve restare centrale” ha dichiarato Luca Puccioni, CEO e Co-Founder di MioDottore.

"L'AI non sostituirà l'uomo in medicina, ma lo supporterà con capacità di analisi impossibili per l'occhio umano. Dai neonati prematuri ai pazienti diabetici, fino al sostegno nell'autismo: in Italia sviluppiamo sistemi tra i più efficienti ed etici al mondo. L'obiettivo è 'aumentare' il clinico con algoritmi spiegabili che migliorano diagnosi e terapie” ha affermato Emanuele Frontoni, Professore ordinario di Informatica - Università di Macerata e co-director - VRAI Vision Robotics & Artificial Intelligence Lab.

L'AI può rivoluzionare la medicina, dalla diagnosi precoce alla ricerca. È cruciale istituire una governance solida, garantendo un uso etico e responsabile. Dobbiamo tutelare la privacy dei pazienti e assicurare equità nell'accesso. Il futuro della sanità sarà collaborativo, con l'AI a supporto del medico, migliorando l'efficienza e l'accuratezza. Bisogna investire in formazione e ricerca per un'AI sicura, affidabile e al servizio dell'uomo” ha dichiarato Sergio Pillon, Vicepresidente - AiSDeT.