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Saviano su attentato a Ranucci: "Frutto di anni di delegittimazione, è stato trasformato in un bersaglio"
Roberto Saviano difende Sigfrido Ranucci dopo l’attentato: “Anni di delegittimazione lo hanno reso un bersaglio pubblico. La democrazia è già violata”

Roberto Saviano interviene dopo l’attentato che ha distrutto le auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, esplose davanti alla sua abitazione a Pomezia.
In un post pubblicato su Instagram, lo scrittore ha espresso tutta la sua solidarietà e indignazione, sottolineando come l’episodio sia il risultato di anni di campagne di delegittimazione contro chi fa inchieste scomode.
“L'attentato a Sigfrido Ranucci non nasce oggi: è il frutto di anni di delegittimazione, di campagne mediatiche costruite per isolare, infangare, distruggere civilmente chi osa indagare il potere”, scrive Saviano.
Poi l’affondo più duro:
“Quando non si discute più delle idee ma si attacca la persona, quando il dibattito pubblico diventa un linciaggio social permanente, quando la politica – il potere – si sente autorizzata a colpire i giornalisti, la democrazia non è in pericolo: è già stata violata”.
Saviano conclude con parole che risuonano come un avvertimento:
“Questa bomba non è solo un atto intimidatorio: è un messaggio destinato a chiunque pensi che l’inchiesta, l’analisi, la critica siano ancora spazi di libertà”.
Un messaggio che ha raccolto migliaia di condivisioni e commenti di sostegno da parte di giornalisti e cittadini, in difesa della libertà di stampa.