Servizi segreti, polizia, esercito. Assalto alle nomine nel settore sicurezza - Affaritaliani.it

Cronache

Servizi segreti, polizia, esercito. Assalto alle nomine nel settore sicurezza

Oltre alle partecipate statali nella primavera del 2020, il nuovo governo giallorosso di Giuseppe Conte avrà importanti pedine da cambiare nel settore sicurezza

Oltre alle partecipate statali nella primavera del 2020, il nuovo governo giallorosso di Giuseppe Conte avrà importanti pedine da cambiare nel comparto sicurezza, tra servizi segreti, militari, polizia e Arma dei carabinieri, per un totale di una dozzina di nomi. Come specifica e spiega La Verità il 3 agosto del 2021 è la data d'inizio del semestre bianco, quando le Camere non potranno più essere sciolte, preambolo dell'elezione del nuovvo capo dello Stato nel febbraio del 2022. Da qui ad allora, se il governo resterà in carica, ci saranno diverse pedine da individuare, promuovere, spostare nella colonna vertbrale dell'amministrazione statale, fondamentale per la struttura che accoglierà poi il nuovo presidente della Repubblica. Non solo. C'è una casella che dovrà essere occupata la prossima settimana, ovvero la presidenza del Copasir, il comitato parlamentare che sorveglia sulla nostra intelligence dove ha seduto fino a mercoledì Lorenzo Guerini, neo ministro della Difesa. Quell'incarico, per legge, spetta all'opposizione. Quindi è slegata dalle altre commissioni parlamentari ordinarie. La Lega di Matteo Salvini ci punta, anche perchè la presidenza del Copasir è il posto più importante che spetta alle opposizioni in Parlamento. A quanto pare, però, i giochi potrebbero ribaltarsi e il Carroccio rimanere a bocca asciutta.

Al momento come spiega La Verità tiene banco questo schema, ovvero la promozione da vicepresidente a presidente di Adolfo Urso di Fratelli d'Italia. In questo caso il posto da vice si libererà e andrà con tutta probabilità alla maggioranza anche senza il voto di Fdi. Perchè in caso di probabile parità di voti sul vicepresidente (5 a 5) passerà il più anziano di età, cioè il senatore di M5s Francesco Castiello o uno del Partito democratico se, sostituendo Guerini, ci sarà un deputato più anziano del pentastellato. Se queste due poltrone di palazzo San Macuto saranno subito una battaglia decisiva anche per la tenuta del governo, il controllo del Copasir è fondamentale per le opposizioni, nel 2020 diversi dirigenti dei servizi segreti andranno in pensione. Mario Parente, capo dell'Aisi, il nostro controspionaggio, era in scadenza nel giugno del 2018 e fu prorogato proprio da Conte per altri due anni. Difficile che venga prorogato una seconda volta, mentre è probabile che Valerio Blengini, attuale vice prossimo alla pensione ma molto vicino all'ex segretario Pd, Matteo Renzi, possa salire di posizioni con il nuovo governo giallo-rosso.

Altre poltrone in scadenza sono quelle del numero uno del Dis Gennaro Vecchione e quella del numero dell'Aise Luciano Carta, nominati nell'autunno scorso e quindi in scadenza dopo l'estate 2020: la durata è di due anni prorogabili. Vecchione, da sempre considerato molto vicino al presidente del Consiglio, negli ultimi tempi si fa vedere molto poco alla nuova sede di piazza Dante, per via di un inconveniente con vettura di servizio. Non è sicura, come spiega La Verità, una sua riconferma, mentre per Carta ci sono più probabilità, anche perchè si dice goda del sostegno di Lorenzo Fraccaro, nuovo sottosegretario.