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Cronache
Tav, la Corte dei Conti ci va pesante: "Benefici economici solo tra 50 anni"

Tav, la Corte dei Conti ci va pesante: "Benefici economici solo tra 50 anni"

L'emergenza Coronavirus ha tolto l'attenzione da diversi temi, fino allo scorso anno molto caldi, come ad esempio la Tav, l'alta velocità Torino-Lione, che dopo un lungo e faticoso dibattito di governo tra M5s e Lega alla fine si è deciso di definitivamente di fare. Ma stando a quanto messo nero su bianco dalla Corte dei Conti europea, il progetto - si legge sulla Stampa - è stato clamorosamente criticato dagli esperti. "Non è sostenibili, entrerà in funzione dopo il 2030 e avrà benefici economici, a patto che si raggiungano i livelli di traffico previsti, solo dal 2055". Sono tante le anomalie evidenziate sulla Torino-Lione.

A partire dai costi (Bruxelles ha già stanziato 1,2 miliardi). La stima iniziale del progetto era di 5,2 miliardi, che oggi sono già diventati 9,6 anche a causa della modifica del progetto, passato da una a due gallerie. Un incremento dell’85%, pari a 4,4 miliardi. Il maggiore - prosegue La Stampa -  in termini assoluti tra i progetti analizzati. Dubbi anche sulla sostenibilità economica: «Tenendo conto del numero di passeggeri attesi e del potenziale traffico, la popolazione complessiva che vive nel bacino d’utenza è troppo poco numerosa per assicurare una sostenibilità economica a lungo termine". Ma per la Corte i benefici in termini di emissioni si faranno sentire soltanto 25 anni dopo l’entrata in servizio dell’infrastruttura (ossia dal 2055). Questo a patto che si raggiungano i livelli di traffico previsti. Altrimenti potrebbero servire 50 anni.

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