Cronache

Trattori e proteste? Agli agricoltori conviene mettere in piedi una lobby

L'opinione di Ezio Pozzati

Le lobby hanno grande potere in Ue e redigono leggi e direttive in autonomia

Agricoltori contro l'Ue

In Italia ci sono 1.133.023 aziende agricole (dato 2020), mentre i lavoratori impegnati nell'agricoltura, nella silvicoltura e nella pesca sono circa 919.000 e stanno protestando vigorosamente per la vergognosa situazione nella quale si trovano.

La domanda è: perché gli agricoltori protestano? Il sito del Tg La7 scrive: “A muovere la protesta degli agricoltori in tutta Europa ci sono le scelte del Green Deal europeo, mentre a livello nazionale vi sono anche diverse rivendicazioni interne. In altre parole, gli agricoltori ritengono che le politiche green finiranno per danneggiare il loro lavoro, imponendo costi eccessivamente elevati, oppure richiedendo tecniche agricole innovative e che presuppongono importanti investimenti economici. Quindi, l’aumento del costo delle materie prime e del prezzo del gasolio agricolo, i salari bassi, la concorrenza sleale dei prodotti internazionali”.

Naturalmente il mondo dell'agricoltura non ha altro mezzo se non quello di portare i trattori in piazza e sulla strade con tanto di striscioni per far sentire la loro voce. Hanno ragione? Conoscendo un po' il mondo degli agricoltori inizialmente, quando incontrano delle difficoltà nel loro lavoro, si rivolgono alle loro Associazioni, poi ai partiti che in qualche modo li rappresentano e, alla infine, se non trovano soluzioni adeguate accendono i trattori e si mobilitano. Quanto è alta la loro voce?

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Per il momento alcuni credono sia po' come quella di un tenore raffreddato e pur di non farlo cantare alcune Istituzioni, anche europee, sono disposte ad “ascoltare” e “promettere” tanto passato un po' di tempo cade tutto nel dimenticatoio e ne riparleremo fra qualche anno. A solo titolo di esempio vi ricordate la prima protesta del latte? Ecco cosa scriveva la Repubblica il 30 marzo 2015: “Il regime delle quote latte se ne va in soffitta dopo 32 anni, 22 avvicendamenti al ministero delle Politiche Agricole e, soprattutto, 4,4 miliardi di multe comminate all'Italia, in parte pagate, in parte no. Al suo posto arriva il libero mercato sul cui campo, d'ora in poi, dovranno giocarsela allevatori italiani contro allevatori stranieri, in uno scenario che forse fa persino più paura di quello di multe e sanzioni”.

Giusto per ricordare la parte politica all'epoca il Ministro era Maurizio Martina (Partito Democratico) e attualmente è vice Direttore Generale della FAO. Ma cosa possono fare gli agricoltori? Forse due cose: o si fanno un partito (cosa quanto mai complicata) oppure si mettono insieme a livello europeo “fondando” una potente lobby a sostegno del loro settore.

Attualmente le lobby sono 2.629 e generalmente riscuotono molto successo, pare addirittura che redigano leggi e direttive da sole. Il supporto a questo settore dovremmo darlo in primis noi cittadini perché se non vogliamo mangiare pane, pasta, biscotti e dolci vari macinando la farina di larve e grilli allora sarà bene dare sostegno a questa importantissima categoria e non solo a parole. Sempre se ci interessa…