Cronache
Milano, "serve na svolta di sostegno e di Giustizia" per la Procura
Milano, ecco quello che serve in Procura a magistrati e avvocati
di Ellera Ferrante di Ruffana
Francesco Greco, Procuratore di Milano dal maggio scorso, era uno dei PM del pool Mani Pulite di Milano con altri Colleghi Magistrati che ho personalmente conosciuto dopo, integerrimo ed assoluto precursore delle "battaglie contro il malaffare"; consuetudine comunque, che procede indisturbata in Italia, da nord a sud isole comprese ed in ogni campo della nostra vita dal Quotidiano alla Pubblica Amministrazione, dalla Politica diventata sempre più indecente, quasi peggio di prima fino al "ladrocinio delle onlus di solidarietà" tanto di moda come "sostanziosa" imprenditoria del terzo millennio, ben simulata s' intende da buoni sentimenti che generalmente, "mantiene" un' intera pletora di figli, nipoti, pronipoti & C. disoccupati o meglio "sfaticati".
All' insegna di questi patetici e redditizi filoni, c'è anche chi organizza "Gran Galà annuali" a spese di ospiti e donatori "fessi" che sicuramente in buona fede alcuni, per "intrugli" altri, non fanno che come già detto, "sfamare al meglio" famiglie intere di vagabondi privi anche di iniziativa e fantasia di vita.
Ebbene, ieri in un ampio sfogo al Corriere della Sera, ma su tutti i giornali e media, il Procuratore di Milano lancia chiaro e forte l' allarme Istituzionale
"Procura a rischio declino, manca personale, siamo al limite".
Il Guardasigilli istantaneamente premuroso: "Lo sappiamo" e se è per questo lo sanno da anni gli Avvocati, gli Operatori di Diritto tutti e pure i cittadini sulla loro pellaccia, Illustre Ministro!
"Conosciamo bene i dati negativi, ma vi sono indicatori in controtendenza rispetto al rischio di un declino".
Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando - con una lettera - replica all'allarme lanciato dal procuratore di Milano, nell' ultima intervista al Corriere della Sera.
Mancano i mezzi per tutelare aziende e cittadini in una città che è "il motore economico italiano", ha detto Greco, segnalando una scopertura di organico del 50% tra i procuratori aggiunti, del 15% tra i sostituti e del 33% nel personale amministrativo.
Al suo allarme si unisce anche quello del procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo: "Abbiamo scoperture importanti sul piano degli amministrativi.
E la stessa situazione la vive il Tribunale. Con notevoli conseguenze per il funzionamento della macchina, nonostante abbiamo, in vario modo, cercato di ovviare attraverso provvedimenti organizzativi".
Lo sconforto dei capi degli uffici giudiziari non è nuovo per il Guardasigilli.
Due settimane fa il Ministero aveva annunciato l'inserimento di 359 nuove unità di personale in mobilità obbligatoria dalle Province, che prenderanno servizio negli uffici a partire da dopodomani, e l'assunzione di mille nuovi amministrativi, "che - assicura Orlando - diventeranno tremila nei prossimi mesi". Numeri che però sono ancora lontani dal soddisfare le necessità.
Al 30 giugno la scopertura dei posti a livello nazionale è del 21%, nonostante la procedura di mobilità volontaria. Mancano 9 mila unità e il personale invecchia drammaticamente in un settore nel quale da oltre 20 anni non si fanno assunzioni.
L'invecchiamento riguarda anche l'organico della magistratura. Sul punto domani il Consiglio dei ministri dovrebbe esaminare il decreto sul pensionamento dei magistrati.
L'obiettivo del provvedimento è prorogare di un altro anno il trattenimento in servizio dei magistrati che sarebbero dovuti andare in pensione al 31 dicembre 2016. In tutto, circa 200 toghe, tra cui anche il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, e il procuratore generale, Pasquale Ciccolo. Riguarderebbe in particolare i magistrati che compiono 72 anni e che potrebbero andare in pensione non quest'anno ma a fine 2017.
Nei giorni corsi l'ipotesi aveva suscitato "forti perplessità" nelle correnti della magistratura.
Ed stata stroncata ieri dall'ANM come "frutto di improvvisazione". "Una politica giudiziaria lungimirante, al contrario, richiederebbe in questo momento la velocizzazione dei tempi di reclutamento dei nuovi magistrati", attacca l'associazione guidata da Piercamillo Davigo, che chiede la reintroduzione dell'età pensionabile a 72 anni per tutti.
Comunque, al di là della corrispondenza tra Ministro Orlando e Procuratori - altro "terremoto" non da poco per il Governo, stante la precarietà contestuale che lo vede assente o quasi fino a Referendum - è il rapporto, come riportava il Corriere della Sera di oggi, 30 agosto 2016 "di sostegno economico intercorrente da ben dieci anni, tra l' Ordine degli Avvocati di Milano (fatto di Uomini e donne Presidenti, Consiglieri Avvocati di Milano e distretto etc..etc) e la Procura che dallo stesso Ordine viene "aiutata/finanziata" dove lo Stato e Ministero sono assenti.....
Sia ben chiaro, che poco e nulla può essere recriminabile all'attuale presidente dell' Ordine degli Avvocati di Milano Avv. Remo Danovi , eletto solo da circa un anno e mezzo "a morte dello storico Presidente Paolo Giuggioli" che per ben diciotto anni circa "ha sacrificato", si fa per dire, la sua esistenza alla presidenza dell'Organismo.....
Ancor meno da recriminare in "tale insolito meccanismo di sostegno" all'Alto Magistrato Greco anch'Egli solo dal maggio scorso a capo della Procura Milanese, risultando di contro impossibili perplessità e domande dello status di "buon cuore" del vicino Ordine degli Avvocati verso la stessa Procura!
Infatti Greco ha reso noto, quindi pubblico "sempre riportato dal Corriere della Sera di oggi, che negli ultimi dieci anni l'ordine degli Avvocati di Milano ha finanziato la procura con circa un milione ottocentomila €uro, ossia forfettariamente 15.000,00 Euro al mese.
Ci si chiede a questo punto perchè chi ha preceduto in pari funzione l'Alto Magistrato, come pure il defunto Giuggioli, non abbiano mai palesato quella che rappresenta un'anomalia, ad essere benevoli, perchè posizioni tanto antagonistiche - e lo affermo pur nel senso più costruttivo - non possono registrare tali contiguità, addirittura con finanziamento diretto dell'Istituzione che dovrebbe essere esclusivamente elemento e momento di garanzia e di terzietà che in tal modo verrebbe meno.
Ci si chiede inoltre di queste dazioni o finanziamenti di denaro, che dir si voglia, se negli anni siano regolarmente state messe a bilancio da parte del beneficiante e del beneficiato o comunque se ve ne sia traccia.
Ci si chiede se di questo flusso di denaro ne sia a conoscenza la Procura Generale come il Consiglio Nazionale Forense attraverso i Presidenti succedutisi.
Ci si chiede altresì come faccia l'Ordine degli Avvocati di Milano ad essere tanto ricco, addirittura da diventare "sponsor", e sostituirsi al Competente Ministero di Giustizia - dunque lo Stato - nell'espletamento di funzioni anche amministrative, ed a fronte di quali vantaggi.
Forse in questo modo potrebbero spiegarsi le denunzie sporte da un Avvocato del Foro di Milano contro il Proprio Ordine per non aver provveduto contro un attempato collega, che non pagato dal proprio cliente esigeva illecitamente parcella dall'avvocato di controparte.
Non solo gli Ordini di Milano e Brescia non hanno mai provveduto ma le denunzie contro i Medesimi venivano direttamente archiviate dalle rispettive Procure.
Ciò avveniva nel 2013.
Tutto è assolutamente in pista e può essere sicuramente rivisto con punizione dei veri responsabili.
Adesso il Procuratore Greco ed il Presidente dell'Ordine degli Avvocati Danovi ne sono informati, come le rispettive Istituzioni Superiori Competenti.
E' indispensabile una svolta di Giustizia e di sostegno come ha chiesto lo Stesso Greco.
Ellera Ferrante di Ruffana (ediruffana@alice.it)