Cronache
Vaticano, il Papa spiato dalla Cina. Hackerata una mail del cardinale Parolin

L'attacco in vista dell'accordo sui vescovi. I cinesi vogliono la certezza che non salti tutto
Vaticano, il Papa spiato dalla Cina. Hackerata una mail del cardinale Parolin
Il Vaticano è finito nel mirino degli hacker cinesi. Una lettera del cardinale Parolin è diventata l'esca per effettuare l'attacco ai server della Santa Sede. Mancano due mesi alla scadenza dell’Accordo sulle nomine dei vescovi fra Cina e Vaticano - si legge su Repubblica - firmato due anni fa e una notizia resa nota nelle scorse ore dalla compagnia privata di monitoraggio del web, Recorded Future, con base a Somerville nel Massachusetts, agita le acque. E fa comprendere, se confermata, quanto al colosso cinese interessi l’intesa con la Santa Sede. Hacker di RedDelta, collegati al governo cinese si sarebbero infiltrati nelle reti informatiche del Vaticano nel tentativo di carpire notizie sulla posizione della Santa Sede in vista del rinnovo dell’Accordo.
Gli attacchi, secondo quanto riporta il New York Times che per primo ha diffuso la notizia, sarebbero iniziati a maggio e avrebbero colpito la Holy See Study Mission di Hong Kong, tra le missioni più strategiche del Vaticano nel mondo, ponte con le diocesi cinesi. Gli hacker hanno utilizzato una lettera di cordoglio scritta per la morte del vescovo cinese Joseph Ma Zhongmu della diocesi di Yinchuam/Ningxia da parte del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e inviata a monsignor Javier Corona Herrera, cappellano della Study Mission. La missiva è firmata, per conto di Parolin, dall’arcivescovo Edgar Pena Parra, sostituto della segreteria di Stato. Da Pechino arriva la smentita: "Mostrateci le prove".