Cronache
Vatileaks, indagati i giornalisti Nuzzi e Fittipaldi
I giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori dei libri «Avarizia» e «Via crucis», sono indagati nell’ambito dell’inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede. Nel libro del giornalista napoletano de L’Espresso (pubblicato da Feltrinelli), come specificato nel sottotitolo, si parla delle «carte che svelano ricchezza scandali e segreti della Chiesa di Francesco». Sotto inchiesta anche Gianluigi Nuzzi per il suo nuovo libro uscito per Chiarelettere il 9 novembre, in cui racconta fatti e retroscena della drammatica guerra intrapresa da Papa Francesco per rivoluzionare la Chiesa, incontrando non pochi ostacoli nello scardinare un radicato sistema di privilegi e interessi.
«Il materiale reso pubblico il Papa lo conosce benissimo perché è lui, sulla spinta degli incontri pre-Conclave, che ha fatto fare queste ricerche e ha intrapreso il processo di riforma». Così il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, sugli scandali scattati in Vaticano dopo la recente fuga di notizie, che ha portato alla pubblicazione dei volumi `Via Crucis´ di Gianluigi Nuzzi e `Avarizia´ di Emiliano Fittipaldi. La riforma messa in atto dal Pontefice, spiega Galantino a Famiglia Cristiana, «era desiderio anche di Benedetto XVI. Fu lui, durante una Via Crucis, a parlare di sporcizia dentro la Chiesa. Ma la Chiesa ha sentito l’esigenza di chiamare per nome questi peccati, questi abusi, questi atteggiamenti che non sono in linea col Vangelo né con il buon senso né con il bene delle persone».
Vatileaks: Lombardi, elementi su giornalisti; altri al vaglio - Nell'attivita' istruttoria avviata dalla magistratura vaticana in merito all'attivita' svolta dai giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori dei libri al centro del nuovo caso 'Vatileaks', sono stati acquisiti "elementi di evidenza del fatto del concorso in reato da parte dei due giornalisti, che a questo titolo sono ora indagati". E' quanto dichiara in una nota il portavoce della santa Sede, padre Federico Lombardi, in merito alle indagini in corso in Vaticano. Nella nota viene precisato che la Gendarmeria vaticana, nella sua qualita' di polizia giudiziaria, aveva segnalato alla magistratura vaticana l'attivita' svolta dai due giornalisti, "a titolo di possibile concorso nel reato di divulgazione di notizie e documenti riservati previsto dalla Legge n.IX SCV, del 13 luglio 2013 (art 116 bis c.p.)". Ora sono inoltre all'esame degli inquirenti "anche alcune altre posizioni di persone che per ragioni di ufficio potrebbero aver cooperato all'acquisizione dei documenti riservati in questione", conclude padre Lombardi.