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Culture
Alessio Romano, scrittore "nato per il noir". L'intervista

Di Oriana Maerini

Il noir è la sua cifra. Fin dal primo romanzo  “Paradise for All” (Fazi, 2005) Alessio Romano è stato salutato come uno degli autori più promettenti dell’anno. Nel 2015 ha pubblicato “Solo sigari quando è festa” (Bompiani). La sua formazione letteraria è ineccepibile: laurea in Lettere Moderne con una tesi su John Fante e master in Tecniche della Narrazione alla Scuola Holden di Torino. Affari Italiani lo ha incontrato In occasione dell’uscita del suo nuovo giallo della nuova collana “Black List” di Lisciani Libri dal titolo “Irregolari di Salita Sospiro”, un giallo classico per raccontare il mondo difficile degli adolescenti di oggi.  Questo è il suo primo romanzo young adult genere in cui Romano sembra trovarsi perfettamente a suo agio strizzando l’occhio a suggestioni che rimandano a IT di Stephen King e serie TV come Stranger Things, senza perdere però di vista tematiche di attualità tutta italiana come il tema dell’inclusione.

 

Il titolo del suo romanzo è un omaggio diretto a Sherlock Holmes?

 

Sì, assolutamente. “Gli Irregolari di Salita Sospiro” è il nome del Club creato da cinque ragazzi al loro primo anno di liceo proprio in riferimento a “Gli Irregolari di Baker Street”, i ragazzi di strada che il vecchio segugio londinese coinvolgeva come informatori per le sue indagini. La loro passione è infatti proprio quella del mondo del crimine e delle indagini. Si vedono su una vecchia casa su un albero, all’inizio di Salita Sospiro, per giocare di ruolo e scambiarsi vecchi romanzi polizieschi. Un po’ come facevo io alla loro età quando mi sono appassionato al giallo proprio grazie ai racconti di Sir Arthur Conan Doyle.

 

Ma dal gioco si passa presto a un’indagine vera…

 

La Signorina Forteamore, la loro adorata insegnate di italiano delle medie, scompare nel nulla e nella sua abitazione vengono trovati i segni di una colluttazione con tanto di sangue e mobili rovesciati. Sarà per loro un viaggio iniziatico nella parte più marcai del mondo degli adulti.

 

Ma i problemi non mancano neanche nella loro vita di tutti i giorni. Parlare anche di bullismo era una scelta obbligatoria?

 

Credo di sì perché il bullismo è da sempre una realtà nel mondo della scuola (e non solo). Oggi ha assunto una maggiore visibilità e pericolosità per via dei social network. Il cyber bullismo (come anche il revenge porn) sono problemi reali, quotidiani che volevo raccontare dal punto di vista sia dei ragazzi che ne sono vittima, sia dei carnefici. La chiave per sconfiggerlo è tutta nell’amicizia e nella solidarietà che lega questi ragazzi tra di loro.

 

 

Un’amicizia che non guarda al colore della pelle o alla nazionaltà di provenienza delle loro famiglie. A Salita Sospiro si vedono tra glia altri Alberto, un bambino di colore adottato dall’uomo più ricco della città, Joni il figlio di una coppia di immigrati albanesi e Xiumei una ragazzina italo-cinese appassionata di computer. Come mai questa scelta?

 

Il mio scrittore preferito è John Fante, scrittore italo-americano di seconda generazione che spesso ha messo il problema del razzismo e dei pregiudizi nei confronti degli italiani nelle sue opere. Mi sembra un tema importante, sopratutto oggi che lo Ius Soli è scomparso dalla lista delle priorità della politica. C’è un razzismo crescente in Italia, mi sembra evidente, e mi credo fosse giusto mostrare invece come il rispetto reciproco, la convivenza, l’amicizia e l’amore siano dei sentimenti universali che non conoscono confini e barriere.

 

Un modo per prendere posizione contro Matteo Salvini?

 

Il libro non parla di politica ma di vita quotidiana, senza morali o prese di posizione partitiche. Ma sicuramente sì, tutta la retorica legata all’immigrazione come fonte di criminalità mi ripugna e mi preoccupa. Il momento più basso, da questo punto di vista, è stata la scena ripresa e mandata in televisione e suoi social in cui un bambino dice al nostro Ministro degli Interni: “Non vogliamo extra-comunitari” e lui risponde: “Numero uno”. Un fatto per me grave e sconcertante che è passato purtroppo sotto silenzio.

 

Il suo sembra molto il primo capitolo di una saga: mi sbaglio?

 

Sicuramente ho voglia di tornare a Salita Sospiro, ma questo dipenderà, come sempre nel mondo della serialità, dalla risposta dei lettori. Mi piacerebbe vedere questi Irregolari crescere e vedere come se la cavano alle prese con altri delitti. 

 

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