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Culture

Raccontano che ad arricchire la 'pinacoteca' di casa Berlusconi è arrivato un 'Tiziano'. L'ultimo capolavoro acquistato dal presidente di Forza Italia, a quanto apprende l'Adnkronos, è un olio su tela, 'Il Ritratto di Ippolito dei Medici': datato 1533 e stimato 4-5milioni di euro, porta la firma del massimo esponente del Rinascimento veneziano e proveniente dal museo di Cleveland. L'ex premier, racconta all'Adnkronos Vittorio Sgarbi, ha un'autentica passione per la grande pittura, antica e contemporanea. Che lo ha fatto diventare pian piano un collezionista di quadri e d'arte incallito, quasi seriale. Una passione, pare, nata negli anni giovanili, dopo la fine del liceo, quando collaborò per un breve periodo con un amico di suo padre Luigi, che fabbricava cornici d'arte. ''L'ultima tentazione di Silvio? Gli piacciono tantissimo le Madonne, ma ancora non ho capito su quale dipinto abbia messo gli occhi...'', confida il critico d'arte, ora deputato forzista. I 'pezzi' più importanti della collezione privata del leader azzurro, rivela Sgarbi, si trovano ad Arcore. Nella sala da pranzo ci sono una splendida copia della 'Antea del 'Parmigianino', la famosa cortigiana romana del 1500, e una 'Monna Lisa nuda', dalla sorprendente somiglianza con la Gioconda di Leonardo al Louvre, ma con il seno scoperto: uno di quei dipinti rimasto di attribuzione incerta, che sta facendo molto parlare di sè e ha diviso gli esperti, perchè c'è chi l'attribuisce proprio al genio del Rinascimento e chi, invece, assicura sia opera di artisti di bottega diretta dal maestro toscano. Sempre a Villa San Martino, spiega l'ex sottosegretario ai Beni culturali, "c'è un bellissimo ritratto della Marchesa Casati Stampa", ovvero Anna Fallarino, opera di Pietro Annigoni, artista milanese, chiamato il 'pittore della regine', perchè gran parte della sua notorietà è dovuta alla rappresentazione di teste coronate ed esponenti dell'aristocrazia europea: dal Duca di Edimburgo alla principessa Margaret.

Berlusconi possiede anche una parte, quella destra, di 'Gioia tirrena', ritratto del mito della danza, Isadora Duncan: il pittore livornese Plinio Nomellini riuscì a ritrarla in corsa sulla riva del mare di Viareggio. Il quadro, realizzato tra il 1913 e il 1914, fu 'scomposto' dallo stesso autore, che tolse la tela dalla cornice e l'arrotolò per poi dividerla in due parti, nel 1935. Ora, una parte del dipinto, quella di proprietà del presidente di Fi, con la ballerina americana avvolta in un drappo rosso gonfiato dal vento, le onde che si frangono sulla battigia, si può ammirare fino al primo marzo al museo 'Mart' di Rovereto. 'Gioia tirrena' è la 'copertina' del catalogo della mostra dedicata proprio alla Duncan, 'la rivoluzionaria della danza', curata da Sgarbi.

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