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Culture
Fotografia, l’Africa negli scatti di Marco Gualazzini
Marco Gualazzini -Ciad, Bol, 2018 © Marco Gualazzini, Contrasto

di Simonetta M. Rodinò

Un distillato di un lavoro di dieci anni di attività. Una selezione di una quarantina di foto a colori realizzate da Marco Gualazzini in Africa: dal primo reportage in Congo nel febbraio 2009 all’ultimo in Ciad nel 2018.

La mostra “Resilient”, ospitata nelle sale di Forma Meravigli a Milano, raccoglie, per la prima volta in un’esposizione, gli scatti del 43enne fotografo parmigiano.  Il dramma è il filo rosso che lega le singole storie. Per resilienza si intende la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento. E la speranza è la base della resilienza…

 

Ci sono i bambini orfani nel Ciad, prevalentemente rifugiati nigeriani, che vivono in gruppo

all’interno delle scuole coraniche: durante il giorno mendicano per le strade e crescono

in una costante situazione di guerra; la loro unica realtà è costituita dalle armi e dai morti che disegnano sui muri della città.

 

Ci sono le centinaia di migliaia di rifugiati che nel più grande campo profughi del mondo in Kenia, a Dadaab, nella prima settimana di ogni mese, per cinque giorni, si recano nei punti di distribuzione delle razioni di cibo.

 

Ci sono i lavoratori che escono della miniera a 50 metri sotto terra di coltan - metallo raro utilizzato per fabbricare cellulari e computer - vicino alla città di Rubaya, in Congo. Gli incidenti mortali sono molto comuni.

 

C’è poi Mogadiscio, devastata dalle guerre civili: la capitale della Somalia è città nota per i bombardamenti, gli attentati suicidi, la legge della Sharia e le esecuzioni pubbliche. E’uno tra i paesi più pericolosi e meno accessibili per stranieri e giornalisti.

 

E ancora, i racconti sui crudeli miliziani a nord del Mali, i “Figli della terra” - hanno fatto migliaia di morti tra i Tuareg – con i mitra in mano mentre indossano una maglietta di una squadra di calcio.

 

Ogni immagine è corredata da una preziosa didascalia che contestualizza la narrazione. Quella di una realtà inimmaginabile e che vorremmo non ci riguardasse.

 

Scatti spesso crudi, ma sempre molto curati, dove nulla è affidato al caso.  L’autore, che attinge al fotogiornalismo classico, non ha forse esagerato nella componente estetica? E’ proprio rimasto sordo alle melodiose note dei fotoritocchi?

 

“Resilient di Marco Gualazzini”

Forma Meravigli - via Meravigli  5 - Milano
31 gennaio - 24 marzo 2019
orari: da mercoledì a domenica 11.00 - 20.00; lunedì e martedì chiuso

infoline: 02/58118067
ingresso libero

Catalogo edito da Contrasto

www.formafoto.it

 

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Tags:
africafotografiamarco gualazzini





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