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Culture
I musei italiani a rischio paralisi. L'allarme: mancanza di personale

A Taranto il MARTA, il museo archeologico inaugurato a luglio dal premier Matteo Renzi, rischierebbe già di chiudere per mancanza di personale. A Roma il museo dell'Appia Antica appena varato e reso autonomo, potrebbe rimanere una scatola vuota. A Napoli il nuovo Parco dei Campi Flegrei sarebbe senza personale.
 
“Parlare di  ‘mancanza di personale’ in una società   dove  ancora la disoccupazione è alle stelle,  e regna sovrano soprattutto nel turismo, il precariato, è assurdo.  Analizzando il   bando per ogni figura professionale che fu richiesta ci sarebbero delle   falle” – commenta Mariangela Palmisano di Confedercontribuenti-Turismo.
 
Tra le figure  che furono richieste   nel bando: restauratori, archeologi e bibliotecari per le quali sarebbe stato   richiesto il possesso di  laurea. Ma siamo certi che il sistema museale abbia bisogno solo di queste figure per   funzionare, essere accattivante e fruibile a tutti?

“I Musei sono per reminiscenze ed   errata informazione considerati dalla maggior parte dei visitatori delle   ‘noiose palle al piede’.  Quando una guida turistica propone la visita ad un museo spesso si hanno di fronte facce   e smorfie poco felici.  I Musei   dovrebbero completare un percorso di visita guidata in un sito e    dovrebbe   essere dinamico e piacevole.  Spesso   quando si entra nei musei sembra entrare in un cimitero e non in una culla di   cultura e storia.  Ben vengano i restauratori e gli archeologi ma forse sarebbe opportuno aggiungere alla   figura del bibliotecario  guide   turistiche-culturali che abbiano il carisma di fare innamorare ed interessare   il visitatore”    - continua Palmisano.
 
La maggior parte dei siti museali sono definiti “siti protetti”.  La normativa sulle guide turistiche   vorrebbe che per prestare il servizio guida in tali siti bisognerebbe avere una qualifica a parte.   
 
“Per far apprezzare un sito,   trasmettere le emozioni che la storia e cultura possono suscitare non serve   solo una laurea magistrale o specialistica. Servono anche esperienza e   passione.  Il turismo è la nostra fonte   di rilancio economico ma dovremmo beneficiarne tutti e non solo alcuni   privilegiati che non sanno neanche il motivo per cui si trovano in un   determinato luogo. La Storia, l’Arte, la Cultura e l’Enogastronomia vanno   prima di tutto vissute e sentite per trasmetterne le emozioni. Invito il ministro Franceschini a sentire non solo i sindacati ma anche e soprattutto gli   operatori sul campo, grazie a loro l’Italia è scelta comunque come meta da   moltissimi turisti” – conclude   Palmisano.

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musei sciopero





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