"Il libro non è più solo un prodotto da vendere, ma una piattaforma che aggrega una comunità" - Affaritaliani.it

Culture

"Il libro non è più solo un prodotto da vendere, ma una piattaforma che aggrega una comunità"

 

corso

Gli editori italiani, a parte ormai poche eccezioni, hanno ormai compreso che al tempo dei social network il marketing si è spostato sul web. Certo, c'è ancora tanta confusione, visto che in molti casi l'assenza di competenze specifiche spinge a improvvisare o a cercare di copiare chi è arrivato prima. In ogni caso, oggi, per un editore è diventata decisiva un'efficace gestione delle "relazioni online" con i lettori, e quindi l'elaborazione di un piano strategico di Social Media Marketing. A questo proposito, in autunno arriverà un corso di specializzazione unico nel suo genere, a cui è già possibile iscriversi, e che punta su un taglio innovativo, legato all'etnografia digitale.

Si chiama "Netnografia e stragegie digitali per il mercato editioriale", consiste in dieci workshop in programma da settembre a novembre 2013, è diretto da Alex Giordano, tra i pionieri italiani di internet, e da Adolfo Frediani, ed è promosso dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, con il patrocinio dell'Aie e la collaborazione del Centro Studi Etnografia Digitale. Il corso costa 3.400 euro (iva compresa) ed rivolto principalmente ai professionisti del marketing e della comunicazione che operano nel mercato editoriale. I partecipanti potranno essere al massimo 13 (è possibile presentare la domanda d'iscrizione entro il 6 settembre 2013, e chi lo fa entro il 15 luglio avrà uno sconto), e gli editori metteranno a disposizione loro libri in uscita per costruire campagne di comunicazione vere e proprie durante il corso. Si tratta un'opportunità formativa importante, visto anche il valore dei docenti: da Alessandro Caliandro (responsabile del Dipartimento di Etnografia Digitale di Viralbeat) a Marisandra Lizzi , fondatrice di Mirandola Comunicazione e di www.ipresslive.it (primo network professionale per giornalisti, blogger e PR), passando per Francesco Martusciello (ideatore di Rural HUB) e Paola Mazzucchi (che presiede il board di EDItEUR, la più importante organizzazione al mondo sugli standard per l’editoria), fino ad arrivare a Barbara Sgarzi, con una lunga esperienza nel web alle spalle, e Simone Tornabene, meglio conosciuto come Mushin (co-fondatore di tre start-up: Viralbeat, Endivia e Yoc.to, e attuale Head of Digital Cemit DS, Gruppo Mondadori).

Ma cos'è la "Netnografia" (l'Etnografia dell'internet)? Si tratta di un "metodo di ricerca qualitativo che consente a ricercatori e aziende di immergersi in maniera empatica nelle interazioni e nelle conversazioni online dei consumatori, al fine di estrarne insight culturali strategici. Grazie alla sua capacità sistematica di ricostruire gli ambienti e le culture di consumo online, aiuta le aziende a tradurre, in maniera scientifica, le conversazioni dei consumatori". Aiuterà anche gli editori di libri? E in che modo? Lo abbiamo chiesto ad Alex Giordano, che nel 2000 ha fondato il collettivo NinjaMarketing (primo blog/osservatorio sul marketing non-convenzionale e i social media), e che attualmente è consulente strategico per importanti multinazionali e autore del libro “Societing Reloaded: pubblici produttivi ed innovazione sociale” (Egea, 2013): "Credo che l’aiuto più importante che possa arrivare agli editori da parte di un approccio netnografico sia in termini di consapevolezza. Consapevolezza che il libro non è più solo un prodotto da vendere ma una piattaforma che aggrega una comunità. Considerare un libro, un autore, un genere letterario come una piattaforma relazionare, impone all’editore una forma mentis non più concentrata solo sul momento della vendita ma anche su tutto quello che avviene prima  e dopo la lettura di un libro. Il segreto è avere un atteggiamento di apertura verso i propri pubblici dando priorità alla dimensione dell’ascolto, consapevoli che il valore che possiamo ricevere è un patrimonio fondamentale che può generare esponenzialmente ricchezza”.

@PrudenzanoAnton