Il naso corto. Una rilettura delle Avventure di Pinocchio
La recensione/ "Il naso corto. Una rilettura delle Avventure di Pinocchio", di Daniela Marcheschi
di Alessandra Peluso
Daniela Marcheschi, proprio come Lucignolo, cerca di sviare i bambini e, soprattutto, gli adulti dalla favola amata di Pinocchio. Racconta con abile e succinta ironia la storia di Pinocchio ne “Il naso corto. Una rilettura delle Avventure di Pinocchio”, pubblicato da Edizioni Dehoniane Bologna.
La studiosa Daniela Marcheschi analizza, con fare chirurgico, ogni passo della favola di Pinocchio scritta da Carlo Collodi. E non può essere altrimenti, l'attenzione e l'amore che trasudano in questo testo, si denotano anche dal fatto che Marcheschi, sia la più importante studiosa di Carlo Collodi, nonché critico e docente di Letteratura italiana e Antropologia delle arti.
Pertanto, occorre un approccio differente al testo “Il naso corto. Una rilettura delle Avventure di Pinocchio”, come ad un compendio, ad un libro da studiare e sul quale riflettere. E per l'appunto, l'autrice sottolinea l'uso delle regole della grammatica e dei segni di interpunzione utilizzati da Collodi: «Non sono, infatti una semplice decorazione della scrittura, ma le infondono un preciso ritmo e una precisa intonazione dei significati, da seguire con gli occhi e ascoltare con orecchio vigile...» (p. 16). Così come il riso, il valore della bugia, il conformismo di una società che, probabilmente, aggiunge Daniela Marcheschi, non appartiene a Pinocchio, e nemmeno al suo stesso creatore Carlo Collodi. Certo è che, la storia sia stata scritta nel 1881, a Firenze, epoca del Risorgimento, dei fasti borghesi, dove il perbenismo imperversava.

Attualmente, in realtà, dire bugie non pare così vergognoso, o discriminatorio, sono tantissimi i pinocchi e, a differenza del bambino disobbediente, non fanno neppure ridere.
Tuttavia, la sottile e dettagliata analisi critica di Marcheschi conduce ad un'altra possibilità di immaginare le avventure di Pinocchio, soffermandosi in particolare proprio sul lato ironico della storia. Interessante è poi, l'ultimo capitolo “Collodi nostro contemporaneo”, descritto come uomo tutto d'un pezzo, che avendo combattuto le guerre d'Indipendenza, era messo da parte dalla politica italiana. Come a dire, l'essere umano conserva le sue caratteristiche, ahimé, pur cambiando i tempi.
E così, leggere “Il naso corto. Una rilettura delle Avventure di Pinocchio”, di Daniela Marcheschi, senza bugie, significa: «Restituire al capolavoro quella dirompente potenza di significati che la verve inventiva di Collodi, la sua genialità narrativa e visionaria, infusero in un'impareggiabile “macchina” fantastica e stilistica, in una scrittura plastica e aderente. Pinocchio non sarà mai conformista» (p. 81).