Janello Torriani. Genio del Rinascimento. La mostra a Cremona
Cremona racconta il "suo" genio Janello Torriani in una mostra
Una bella mostra a Cremona, sua città natale, permette di riscoprire le invenzioni, le creazioni e gli studi di un italiano geniale – paragonato ai suoi tempi ad Archimede – finora poco conosciuto
Di Raffaello Carabini
Da qualche giorno a Cremona si stanno accorgendo che non sono solo tre le “T” che rendono famosa la città. Al torrone, al magnifico campanile del Duomo, la duecentesca torre in muratura più alta d’Europa, il Torrazzo, alle opulente parti del corpo delle femmine indigene così care ai neonati, e non solo, va aggiunta, oltre a quella del grande attore Ugo Tognazzi, la “T” di Janello Torriani, genio finora misconosciuto del 500 italiano.
Proprio Janello Torriani. Genio del Rinascimento si titola la bella mostra che lo celebra fino al prossimo 27 gennaio presso il Museo del Violino, altro luogo-simbolo della creatività cremonese. Con un percorso molto piacevole, che comprende orologi, libri, quadri, iscrizioni, modellini, ricostruzioni, mappamondi, medaglie e soprattutto il magnifico automa mobile “Nobil matrona in atto di suonare un timpano” (cammina, muove il capo, gli occhi, la bocca, e ruota il polso per percuotere un tamburello, grazie a due motori meccanici nascosti nel busto), ci propone un quadro completo del clima culturale in cui visse e delle attività di un personaggio quasi sconosciuto, ma che ai suoi tempi veniva paragonato ad Archimede per la sua creatività. Tanto che a Madrid gli venne dedicata una via, il “calle de Juanelo”, lui ancora in vita.
“Viaggio incredibile in un mondo di machine che esalta la capacità tutta italiana di produrre innovazione”, toccando “tanti temi attualissimi: l’acqua, l’invenzione, la scalata sociale, l’Europa”, questa è la prima esposizione, con rimandi a varie location cittadine dove permangono opere del protagonista, dedicata a Janello (noto anche come Gianello, Giovanni oppure Juanelo Turriano o Gianello della Torre). Il che è abbastanza incredibile per un personaggio talmente leggendario all’epoca che, non essendone nota la data di nascita, la si fece coincidere con il giorno in cui, nell’anno 1500, un fulmine cadde sul Torrazzo, distruggendo gli ingranaggi dell’orologio. Infatti, appena trentenne, Janello fu incaricato di restaurare quel marchingegno, opera che introdusse la sua fama di più celebre mastro orologiaio del secolo.
Ma Torriani fu anche fabbro ferraio, ingegnere idraulico, matematico, creatore di automi meccanici e inventore, mancò quasi solo in pittura per essere il nuovo Leonardo. Tanto famoso e abile che lo volle al suo servizio Carlo V, uno degli uomini più potenti di tutti i tempi. Per l’imperatore sul cui impero non tramontava mai il sole realizzò uno degli orologi più importanti di sempre, il Microcosmo, primo planetario trasportabile perché mosso da molle e non da pesi, con infinite funzioni attivate da oltre 1500 ruote dentate (costruite grazie alla sua invenzione dell’utensile che ne tagliava i denti). Quella meraviglia gli valse una pensione ereditaria e di entrare stabilmente nel seguito imperiale.
Poi fu alla corte di Filippo II di Spagna (re anche di mezza Italia, Cremona compresa), dove scrisse opere matematiche, calcolò la fusione delle campane, osservò le stelle, supervisionò i lavori di idraulica della Corona, creò mulini a molla portatili, lucchetti a combinazione e strumenti di calcolo da utilizzare per la riforma gregoriana del calendario. E soprattutto realizzò le opere imponenti che, in un percorso di 300 metri, elevavano 40.000 litri d’acqua al giorno di un’altezza di 100 metri, fino alla fortezza dell’Alcazar a Toledo, dove morì nel 1585.
Janello Torriani. Genio del Rinascimento
Museo del Violino – piazza Marconi n. 5, Cremona
fino al 29 gennaio 2017
Orari: 10 /18, chiuso lunedì
Ingressi: intero € 7, ridotto € 5, ridotto scuole e under 25 € 3,50; visita guidata per gruppi max 25 persone € 30 (feriali) € 40 (festivi)
info www.mostratorriani.it
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