La bellezza senza cuore nella mostra fotografica di Giulia Efisi alla Galleria Ginko di Roma
di Lucilla Noviello
Tecnica impeccabile, luce da sovraesposizione, storie personali immanenti; e poi i volti o le posture delle gambe, la freddezza delle bocche fagocitanti o la casualità dell’abbraccio materno caratterizzano i Portraits – i Ritratti – dell’esposizione delle fotografie di Giulia Efisi in visione fino al 16 febbraio alla Galleria Ginko di Roma. Guardiamo queste opere e vediamo un mondo senza storia, né tempo né occasioni. I ritratti sono a volte quelli di personaggi più o meno famosi e altre no, ma tutti ugualmente degni di diventare luce e contorno per sempre. Sono soggetti impressi e privati di contesto; non c’è mai sfondo al loro volto – quando sono i volti a essere fotografati - o ai loro corpi – se sono i corpi a essere fermati, a diventare protagonisti dell’opera. Non sempre Giulia Efisi usa la forma umana nella sua fotografia. La sua ricerca – che non sempre può essere definita tale, perchè talvolta il suo percorso artistico, testimoniato anche da diverse altre mostre milanesi o da pubblicazioni, più che altro sembra essere un’inevitabile espressione del sé, dell’esuberanza dell’io bello e personale che dall’interno del soggetto si adagia sulla carta fotografica per essere mostrato, reso evidente all’altro - è anche un modo di affermare l’esistenza in quanto elaboratrice di relazioni, di incontri. Come se il sentimento che un volto, un corpo, un’esperienza possano causare fosse archiviato, poggiato lontano, in attesa, e fosse soltanto la manifestazione del corpo ad essere data, espressa – bidimensionale quindi – nel perimetro della carta fotografica. Giulia Efisi sembra non poter essere altro che un artista e l’importanza del soggetto dietro alla macchina è preponderante anche nei ritratti, quasi al di sopra del soggetto davanti alla macchina. La bellezza della fotografa è la stessa dell’oggetto fotografato: e tali bellezze destano entrambe stupore: negli occhi sereni di una vecchia; nella curva di una bambina fasciata, nella pelle lucida e scura di un uomo. Quella dei Portraits è una bellezza senza storia e senza tenerezza. Le fotografie si presentano senza generosità, sono prive di rimpianti, e si propongono con la prepotenza dell’arte. Senza giustificazione, senza bontà, senza salvezza.
Giulia Efisi, Portrairts, Galleria GinKo di Roma fino al 16 febbraio 2016.