Culture
“Osteria Giacobazzi”: il teatro della realtà e la comicità che ritorna alle origini
Una cinquantina di date per uno spettacolo diverso e innovativo: ecco a voi il nuovo Giacobazzi, visto ad Ancona al Teatro delle Muse

Al Teatro delle Muse di Ancona giovedì 13 novembre il sipario si è aperto non su una scena convenzionale, ma su un’osteria vivida, ricreata con precisione scenografica e vibrante di calore umano. Non una semplice ambientazione, bensì un vero e proprio spazio conviviale dove il vino scorre tra le risate, il pubblico cena sul palco e il teatro si trasforma in un’esperienza immersiva.
“Osteria Giacobazzi” è un progetto firmato Giuseppe Giacobazzi – al secolo Andrea Sasdelli – con la regia e la co-scrittura di Carlo Negri e la produzione di Ridens. Un’operazione teatrale che affonda le radici nella memoria e nella tradizione, pur mantenendo una vena dissacrante e modernissima.

Giacobazzi torna alle sue origini, non solo artistiche ma anche esistenziali. L’osteria, nella Bologna di fine anni ’70 e inizio ’80, era un luogo sacro e profano allo stesso tempo. “Per noi a sedici anni l’osteria era la seconda casa” racconta nel suo monologo. Un rifugio di libertà e leggerezza, dove si fumava senza sensi di colpa e il motorino era il primo simbolo d’indipendenza. Con tono disincantato e ironia sottile, l’artista rievoca un tempo in cui “uno scippo faceva notizia” e tutto sembrava più autentico. È questo spirito, nostalgico ma mai elegiaco, a guidare lo spettacolo.

La forza di “Osteria Giacobazzi” sta nell’annullamento del confine tra scena e platea. Una decina di tavoli apparecchiati ospitano veri spettatori, scelti ogni sera. Vino e formaggi vengono realmente serviti. Alle loro spalle, una brigata scenica composta da personaggi fissi e ospiti a sorpresa anima la serata. Le cameriere Margherita Zoli e Marta Chinello cantano, servono e sorridono. Andrea Vasumi, spalla storica di Giacobazzi, interpreta l’aiuto oste con piglio svogliato e brillante. Con loro, si alternano sul palco artisti del calibro di Alberto Caiazza, maestro dei suoni e dei rumori, capace di trasformare un tubo in una batteria sinfonica, e il mentalista ed ex attore hard Franco Trentalance, che porta in scena una riflessione sul sesso dai toni surreali. Non mancano momenti di poesia comica, come quando Giacobazzi legge versi giovanili che, pur trattando le esperienze sessuali, conservano l’innocenza degli anni verdi.

Lo spettacolo non ha una struttura rigida, ma si configura come un vero happening teatrale, cangiante e imprevedibile. Ogni sera nuovi ospiti: a volte è un volontario del pubblico, come Luigi da Napoli, che improvvisa una barzelletta, altre volte è un artista noto, come Claudio Lauretta con le sue imitazioni travolgenti – da Trump che cerca muratori per il muro, a Grillo e Renzi che duettano sulle note di “YMCA”.
Musica e comicità si intrecciano con maestria. Il duo musicale I Masa strappa applausi con brani parodici: Vasco Rossi si fonde con Rossini, “Sere nere” si trasforma in “Clistere” e l’epica lirica incontra il rock da bar. Tutto è lecito in Osteria, persino far accendere i cellulari del pubblico per illuminare le cameriere che cantano, o coinvolgere gli spettatori con una storia da pubblicare su Instagram.

Ma Giacobazzi non si accontenta della battuta facile. Sa bene che la risata più duratura è quella che nasce da un pensiero condiviso. Ride degli uomini che “fanno gli sboroni” ma sanno bene che “le donne sono migliori”. Ride dei tempi andati, dei motorini come simboli di ribellione e si chiede, con tono scanzonato: “Se in quegli anni lì noi avessimo avuto internet, oggi sarei qui con il cane per i ciechi?”. Le sue battute attraversano la superficie del quotidiano per attingere a un’ironia più profonda, che abbraccia le debolezze umane senza giudicarle.
Lo spettacolo, dopo il successo anconetano, prosegue il suo viaggio in tutta Italia. Tra le date più attese Milano (Teatro Repower) a dicembre, Bologna (Teatro EuropAuditorium) a gennaio seguita nello stesso mese da Roma (Teatro Brancaccio); poi Padova, Firenze, Napoli, Torino e molte altre città. La tournée, iniziata a febbraio, proseguirà fino al 21 marzo 2026, con oltre 50 repliche in calendario.

