Culture
Scienza/ A Ettore Fiorini il premio Bruno Pontecorvo
di Ludovica Manusardi
Domani a Dubna (Federazione Russa), presso il Joint Institute for Nuclear Research (JINR ) il fisico italiano Ettore Fiorini sarà insignito del Premio Bruno Pontecorvo durante una cerimonia ufficiale che quest’anno cade proprio nel centenario della nascita del fisico italiano. Ettore Fiorini, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Professore dell’Università di Milano-Bicocca, viene premiato per le sue ricerche nel campo della fisica delle particelle ed in particolare per gli studi condotti sul neutrino. Il neutrino, particella ancora in parte misteriosa, è noto da tempo, precisamente dagli anni Trenta, per le brillanti intuizioni di Wolfgang Pauli e di Enrico Fermi legate alla comprensione del decadimento beta. Fu rivelato la prima volta nel 1956 da Reines e Cowan.
I neutrini, come sostenuto dalla celebre teoria di Bruno Pontecorvo, possono essere di tre tipi, ciascuno dei quali associato a tre compagni distinti: l’elettrone, il muone e la particella tau. Non è ancora chiaro se hanno o meno una massa come predetto da Majorana nel 1937 poco prima della scomparsa dello scienziato siciliano. E proprio per capire se il neutrino è dotato di massa, sotto il Gran Sasso, nei laboratori dell’INFN, è in corso un esperimento dirimente al quale Fiorini ha dedicato le sue ricerche più recenti, esperimento CUORE: Cryogenic Underground Observatory for Rare Events. Senza entrare in dettagli troppo sofisticati si tratta di studiare un processo raro chiamato decadimento doppio beta con un apparato tecnologico criogenico ultrasensibile mai realizzato: un rivelatore di circa una tonnellata a base di biossido di tellurio.