Payback dispositivi medici. Conflavoro PMI Sanità: “A pagare sono ancora le PMI italiane” - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:13

Payback dispositivi medici. Conflavoro PMI Sanità: “A pagare sono ancora le PMI italiane”

Roma, 23 dicembre 2025 – In merito alle dichiarazioni del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, secondo cui il Governo avrebbe “iniziato a farsi carico” del payback sanitario, Conflavoro PMI Sanità precisa che, sul fronte dei dispositivi medici, il meccanismo resta pienamente in vigore e continua a gravare sulle imprese.

Il payback sui dispositivi medici mantiene effetti retroattivi ed esigibili e colpisce oltre 4.000 imprese e più di 100.000 lavoratori. Le PMI italiane, prive delle strutture finanziarie dei grandi gruppi, rischiano di essere le prime a uscire dal mercato, mentre le misure di alleggerimento della spesa adottate dal Governo non incidono su questo meccanismo e finiscono per favorire soprattutto i grandi gruppi farmaceutici, in larga parte esteri.

A questo quadro si aggiunge una pressione fiscale crescente e cumulativa che rende la sostenibilità economica del comparto sempre più critica. Il payback si somma infatti alla tassa sul fatturato pari allo 0,75% e a ulteriori imposizioni sui costi di marketing, determinando un carico complessivo che non trova giustificazione né sul piano economico né su quello sanitario. Un livello di pressione che le piccole e medie imprese non sono in grado di assorbire.

“Dire che lo Stato si sta facendo carico del payback non è corretto: oggi il conto è ancora interamente sulle spalle degli imprenditori italiani. Le PMI stanno pagando il prezzo più alto, tra payback, tassazione sul fatturato e ulteriori oneri, mentre altre filiere beneficiano di interventi che non incidono su questi meccanismi. In questo contesto, parlare di sostegno alla sanità senza intervenire sul payback dei dispositivi medici è una contraddizione evidente”, dichiara Gennaro Broya de Lucia, presidente di Conflavoro PMI Sanità.

Conflavoro PMI Sanità rinnova la richiesta di una franchigia immediata per evitare migliaia di fallimenti nelle more di un intervento strutturale e definitivo di superamento del payback sui dispositivi medici, a tutela delle imprese italiane e della continuità delle forniture al Servizio Sanitario Nazionale.