Distretto Italia
Sicurezza lavoro, Capobianco (Conflavoro): “50% credito d’imposta a imprese virtuose e stop agli attestati falsi con patentino digitale unificato”

Durante il confronto a Palazzo Chigi tra Governo e associazioni datoriali sulla sicurezza sul lavoro, il presidente di Conflavoro, Roberto Capobianco, ha rilanciato la proposta di un credito d’imposta del 50% per le imprese che investono nella prevenzione, sostenendo i costi previsti dagli adempimenti del D.Lgs. 81/08. “Chi rispetta le regole non può essere lasciato solo. Lo chiediamo da anni: lo Stato deve premiare chi investe davvero in sicurezza, senza aggiungere altri oneri o burocrazia”, ha affermato.
Tra le misure proposte da Conflavoro anche l’introduzione di un patentino digitale unificato, accessibile via QR code, per certificare i percorsi formativi svolti, la loro durata e i soggetti erogatori. “Bisogna fermare il fenomeno degli attestati falsi e della formazione inesistente. Chi opera con serietà va sostenuto, chi aggira le regole isolato. Solo così costruiamo un sistema credibile ed efficace”, ha sottolineato Capobianco.
Sul fronte dei controlli, Conflavoro propone di affiancare agli ispettori del lavoro i tecnici degli organismi paritetici, favorendo attività di autocontrollo nelle imprese aderenti. “La prevenzione viene prima della sanzione. Un sistema funziona se aiuta a correggere prima ancora di punire. In questa direzione va la nostra collaborazione con Atisl Confsal, l’unica associazione che rappresenta gli ispettori del lavoro specializzati in sicurezza”, ha spiegato.
Capobianco ha inoltre richiamato l’attenzione sulla carenza di medici competenti, proponendo di ampliare i posti disponibili e di estendere a cardiologia, pneumologia e anestesiologia le specializzazioni ammesse alla qualifica, con un’adeguata formazione integrativa. Ha infine espresso soddisfazione per l’introduzione, nel nuovo Accordo Stato-Regioni, della formazione obbligatoria per i datori di lavoro, “strumento fondamentale per rafforzare la consapevolezza nei vertici aziendali”. Allo stesso tempo ha evidenziato una criticità: “A oltre un mese dall’approvazione, l’Accordo non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Un ritardo che rischia di generare incertezza e confusione tra le imprese”.