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Economia circolare all’opera: al Mudec il progetto sostenibile di Enel Futur-e

Sono 24 i siti per la produzione di energia elettrica che saranno riconvertiti grazie a Enel e al progetto Futur-e. Iniziato nel 2015 il progetto oggi è una realtà sostenuta anche da Sole24Ore e Mudec che ne ha ospitato la serata di presentazione.

Oggi sentiamo sempre più parlare di tutela dell’ambiente e controllo delle emissioni. Il progetto Futur-e va in questo senso con l’obiettivo di riqualificare le centrali termoelettriche costruite in questo Paese molti anni fa, oggi non più in funzione. In questo senso è uno dei simboli della transizione energetica in corso: da un modello di generazione dell’energia basato sulle centrali elettriche a un modello fondato sulle rinnovabili.

Oltre al tema della sostenibilità, c’è anche un tema di convenienza economica. Il costo per realizzare impianti green rinnovabili e il prezzo al quale l’energia ricavata da questi impianti viene venduta stanno diventando molto competitivi. Enel, leader mondiale nel settore energetico, si sta spostando sempre più verso le fonti rinnovabili trainando così tutto il mercato dell’energia.

Marco Fragale, Responsabile del Progetto Futur-e di Enel, ai microfoni di Affaritaliani.it ha commentato: “Futur-e è un progetto di economia circolare per la riconversione e riqualificazione di 24 siti sul territorio nazionale di cui 23 centrali, che non sono più in uso, e 1 ex miniera di lignite. Si tratta di un progetto di sostenibilità ed economia circolare perché non vendiamo i siti a chiunque ma solo a soggetti imprenditoriali che hanno progetti di sviluppo sostenibili, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Oltre a ciò, anche tutte le attività che svolgiamo per la riconversione seguono i principi dell’economia circolare. Per esempio riutilizzando gli asset esistenti e, laddove siano da smantellare, mettendo in piedi cantieri sostenibili”.

Che l’economia circolare sia una necessità è ormai risaputo e lo sottolinea, intervistato da Affaritaliani.it, anche il Professore dell’Università Bocconi Claudio Zara: “È un fatto che abbiamo dei limiti strutturali in termini di stock di risorse ed è stato, inoltre, evidenziato che, se continuiamo in maniera inerziale con un’economia lineare, nel 2060-2070 saremo in una situazione di break down”. C’è poi il tema dell’ecosistema “che rischia di creare forti squilibri, dove il climate change è soltanto uno degli aspetti”. Siamo quindi di fronte a una necessità, ha dichiarato Zara, “che però offre anche tante opportunità perché dove si riescono a sviluppare modelli di business di carattere circolare si può ottenere uno spostamento della spesa dall’acquisto di risorse vergini, che spesso per Paesi come l’Italia devono essere trasferite dall’estero, in lavoro. Questo vuol dire dedicare maggiori risorse della nostra economia a creare più posti di lavoro e significa anche aiutare i tessuti urbani a recuperare un ruolo economico. Sviluppando modelli alternativi, sostenibili dal punto di vista ambientale e capaci di ridurre le esternalità negative, è possibile riportare le attività produttive all’interno dei tessuti urbani. Di conseguenza, è possibile rigenerare la città, riportare la ricchezza all’interno e dare opportunità di sviluppo sociale, come il lavoro ai giovani”.

All’appello di Enel hanno già risposto diversi investitori, italiani e stranieri. Tra questi anche Human Company, società fiorentina attiva nel settore turistico, che ha presentato un progetto per trasformare il sito di Porto Tolle (Veneto) in un innovativo villaggio turistico open air.

Alla serata è stato presentato anche il video di lancio del progetto realizzato con un’animazione. Eccolo.

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    enelsostenbilitàeconomia circolarefutur-etrasformazione energeticarinnovabili


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