Economia
A Grosseto un pool di esperti contro truffe e frodi digitali
Nasce a Grosseto un pool di esperti in sicurezza informatica per combattere i crimini, le truffe e le minacce digitali: ecco di che cosa si tratta

A Grosseto un pool di esperti contro truffe e frodi digitali
Famiglie, imprese e istituzioni al riparo dal cybercrime. Nasce a Grosseto un pool di esperti in sicurezza informatica per combattere i crimini, le truffe e le minacce digitali. La società Byte42 ha appena creato la sezione “Crime”, una divisione specializzata nel contrastare i reati che si verificano principalmente attraverso la rete internet. Obiettivo di Byte42, che si avvale di esperti ed eccellenze nel settore, è rispondere all’esigenza, in crescita fra cittadini, professionisti, aziende ed enti pubblici, di proteggersi e prevenire i rischi legati alle nuove tecnologie, all’intelligenza artificiale e alle varie dimensioni digitali.
L’iniziativa di Byte42 trae la sua ragion d’essere sul fatto che ormai strumenti basati sull’intelligenza artificiale come chat conversazionali, generatori di testi, immagini e video, sono entrati nel quotidiano di privati e professionisti. Strumenti che, se da un lato semplificano il lavoro, dall’altro espongono a minacce senza precedenti: falsi digitali iperrealistici, documenti contraffatti, comunicazioni manipolate e deep-fake sempre più difficili da riconoscere.
La divisione “Crime” di Byte42, inoltre, si occupa di indagini informatiche forensi, cybersecurity e prevenzione attiva. I servizi più diffusi sono l’analisi documentale per smascherare contenuti (documenti, foto, video, audio messaggi) generati da sistemi di intelligenza artificiale e l’identificazione di manipolazioni, falsificazioni e alterazioni di file come pdf, mail, o più in generale nei documenti inviati ai giudici o alle pubbliche amministrazioni.
Obiettivo è fornire supporto completo tra consulenza, formazione e assistenza a privati, aziende, professionisti e agli ambiti investigativo-legali, per gestire con efficacia le sfide più complesse nelle indagini digitali. Tra i principali case study analizzati: individuazione di una falsificazione e contraffazione documentale attraverso l’intelligenza artificiale in una controversia lavorativa, supporto tecnico e gestionale durante un attacco informatico a un sito web e ripristino di tutte le funzionalità con relativa perizia forense per assistenza legale, individuazione di prove costruite con ChatGpt per una causa tra un’azienda e i suoi dipendenti. «La tecnologia avanza più velocemente della consapevolezza dei suoi rischi.
Le istituzioni, i cittadini, i professionisti e le imprese hanno bisogno di strumenti evoluti per smascherare l’inganno digitale. Oggi assistiamo a falsificazioni presentate come prove nei procedimenti civili e penali, messaggi alterati e frodi molto sofisticate. Serve un approccio tecnico specializzato, capace di prevenire e investigare» spiega l’amministratore delegato di Byte42, Luca Vignali.