Economia
Guerra in Ucraina, l’Ue chiede 10 miliardi entro il 2026. Ma l'Italia quanto ha davvero (già) speso per Kiev? Tutti i numeri
L’Ue chiede più fondi per Kiev, l’Italia "rallenta": la corsa contro il tempo per trovare i miliardi che mancano

foto Ipa
Aiuti militari a Kiev, l’Italia fa slittare il decreto e resta tra i Paesi "meno generosi". I dati
Dopo il congelamento da parte della Bce degli asset russi in prestito a Kiev, torna a galla anche il tema degli aiuti militari all'Ucraina. Secondo le stime di Skytg24, l’Italia, dall’inizio della guerra, avrebbe inviato poco meno di due miliardi in armamenti. Una cifra "bassa" se paragonata a Paesi come la Danimarca, che ha superato i 1.500 euro pro capite.
Ma il problema ora non è su chi ha messo sul tavolo di più e chi meno, ma che Bruxelles vuole molto di più, e punta entro il 2026 ad arrivare ad almeno 10 miliardi complessivi solo per sostenere l’Ucraina, soprattutto perché, alla luce del fatto che Washington è sempre più restia a finanziare gratuitamente la resistenza Ucraina, l'Ue sa bene che sarà costretta a mettere mano al portafoglio. Ma dove troverà quei soldi?
In Italia sembrava filare tutto liscio, il decreto per prorogare l'autorizzazione alla cessione di mezzi e materiali militari all'Ucraina era pronto per entrare nel Consiglio dei ministri, e sembrava cosa fatta, a un aggiornamento della convocazione non lo vede più nella lista, e quindi il decreto slitterà. Ma non solo. Mentre molti Paesi europei hanno reso pubblico, quanto e quale tipo di materiale hanno inviato a Kiev, l'Italia ha preferito una linea molto più riservata, con dichiarazioni generiche e poche cifre. Un modus operandi che, sottolinea Sky tg 24, rende difficile capire quanto effettivamente il Belpaese abbia contribuito finora; quello che si sa è che, complessivamente, tra aiuti militari, economici e umanitari, stiamo intorno ai 2-3 miliardi l’anno.
In ogni caso, una possibile strada per reperire nuove risorse sarebbe il programma europeo Safe, una specie di piccolo Pnrr dedicato alla Difesa che mette a disposizione fino a 150 miliardi di prestiti, e per il quale i paesi interessati dovevano presentare i propri piani entro il 30 novembre. Secondo il commissario europeo alla Difesa Andrius Kubilius, tutti e 19 gli Stati che avevano fatto domanda hanno consegnato i documenti, e 15 di questi hanno incluso misure specifiche per sostenere l’Ucraina, Italia compresa; grande assente invece la Germania che Assente invece la Germania, che ha preferito finanziarsi da sola il riarmo inserendolo già nella sua Manovra.
Tra i Paesi che hanno chiesto i fondi europei senza destinarli a Kiev ci sono invece Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca e ce n'è poi un quarto che rimane invece ignoto, al momento. Tuttavia ora il problema è un altro: l'Europa vuole molto di più, ma riuscirà davvero a reperire il denaro necessario a sostegno di Kiev? Nel frattempo la guerra va avanti, e ogni decisione rimandata peserà ancora di più.
