A- A+
Economia
Alitalia, i commissari scrivono a Patuanelli. Gli scenari dopo la proroga

Al Ministero dello sviluppo economico (Mise) ci si prepara a fare le ore piccole: alla mezzanotte di oggi scadono infatti i termini per la presentazione di un’offerta vincolante per Alitalia e anche se dopo il passo indietro di Atlantia e Ferrovie dello Stato la speranza che tale offerta arrivi sono di fatto nulle, ci si attende comunque una missiva, quella con la quale i tre commissari straordinari (Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari) presenteranno la propria relazione sullo stato dei fatti.

Nella relazione i tre commissari, preso atto che al momento non ci sono le condizioni per un’offerta nonostante i passi in avanti compiuti rispetto a poche settimane or sono (con Delta pronta a sborsare 100 milioni per entrare nel capitale della costituenda Newco con una quota del 12,5% e Lufthansa disponibile ad un’alleanza commerciale), chiederanno verosimilmente l’ottavo rinvio in una vicenda per la quale, come dichiarato dallo stesso premier Giuseppe Conte “ci deve essere una via d’uscita” che non sia la messa in liquidazione. Il governo, ha aggiunto Conte, “si impegnerà perché ci sia una soluzione industriale di mercato”, come dire che un salvataggio di Stato non è immaginabile, non fosse altro per il rispetto dei vincoli europei agli aiuti di stato. 

Un rinvio, sul quale il ministro preposto, Stefano Patuanelli, subentrato a Luigi Di Maio dopo la crisi d’agosto, si è mostrato nelle ultime ore più possibilista spiegando alla Camera che “il momento da tener fisso è il closing, a marzo”. Come dire che se anche si dovrà attendere qualche giorno o settimana va bene, purché si eviti che Alitalia porti i libri in tribunale, come peraltro successo in passato a Swissair e Sabena. Non tanto per motivi di orgoglio nazionale o di pura convenienza politica, quanto perché Alitalia pur vendendo crescere i ricavi e ridursi i costi nei 13 mesi di gestione commissariale ha continuato, come ormai da anni, a volare in rosso (gli ultimi dati parlano di circa 900 mila euro di perdita media giornaliera) ed ha quasi esaurito la cassa a disposizione.

Servono dunque urgentemente nuovi capitali, ma in assenza di un’offerta essi non potranno arrivare dal settore privato ed ecco dunque la necessità di altri 400 milioni di euro (cifra già salita rispetto ai 350 milioni indicati a fine estate) dell’ennesimo prestito ponte, già previsto nella Finanziaria 2020, per il quale però è a sua volta necessaria sia costituita una Newco, per evitare una bocciatura Ue. Nel concreto, si profilerebbe un tentativo di forcing dei commissari nei confronti di Delta per ulteriori 3 settimane (si parla come possibile nuovo termine di giovedì 12 dicembre) perché accetti un piano industriale più sostenibile per gli altri partner, a partire proprio da Atlantia.

Per la società del gruppo Benetton, finita nuovamente al centro dei riflettori per la vicenda del ponte Morandi e per il connesso rischio di vedersi revocare le concessioni autostradali in Italia, la vicenda resta doppiamente importante sia perché Atlantia controlla Aeroporti di Roma, che dalla compagnia italiana vede derivare il 30% dei ricavi aviation e che punta a un incremento dei collegamenti da e per il Nord America, sia per cercare di disinnescare la bomba-autostrade (anche se Luigi Di Maio continua a mostrarsi ostile a un simile “do ut des”).

Più improbabile che possa essere Lufthansa a scendere in campo: quello dei tedeschi, che hanno ripetuto alla sfinimento di non voler entrare nel capitale se non a risanamento avvenuto, è sembrato un gioco di rimessa teso a evitare che con una piccola fiches (100 milioni) i concorrenti di Delta, già partner di Air France-Klm, riescano a bloccarne l’ulteriore espansione nel medio e nel lungo raggio. Alla fine proprio Lufthansa potrebbe avere interesse a che la situazione precipitasse, per poi rilevare gli asset di suo interesse da un’eventuale procedura di liquidazione, mentre Delta ha un interesse opposto, ma limitato dal fatto di non voler e non poter fare eccessive concessioni sul lungo raggio per non danneggiare le ben più radicate ed economicamente importanti relazioni con Air France-Klm. 

Tra queste due posizioni ci sarà quel “margine” che il ministro delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli continua a vedere per trattare? Difficile dirlo, visto che a differenza che nel caso di Mps non sembra facilmente ipotizzabile la strada di una nazionalizzazione a tempo tesa a ristrutturare e rimettere Alitalia sul mercato. Qualcosa di più potrebbe emergere nelle prossime ore dalla relazione che i commissari straordinari di Alitalia come detto invieranno al Mise per chiedere ufficialmente quali siano le nuove consegne. 

In una storia infinita, già costata oltre 9 miliardi ai contribuenti e la progressiva perdita di migliaia di posti di lavoro, non è però detto che il lieto fine sia dietro l’angolo. Anche perché per l’ex compagnia di bandiera si profila in ogni caso un ridimensionamento con il taglio dai 2.500 ai 5.000 dipendenti (sugli 11.500 attuali) e dai 10 ai 20 aeromobili (si parte da una flotta di 113 veivoli), a seconda che il partner che accetterà di entrare nel capitale con Fs, Tesoro e Atlantia sia Delta o Lufthansa. Tanto che qualcuno sospetta che alla fine si andrà all’ennesima “bad company”, anche questa rigorosamente a carico di Pantalone.

Commenti
    Tags:
    alitalialufthansadeltastefano patuanelligiuseppe conte




    
    in evidenza
    Ilenia Pastorelli, dal Grande Fratello a Jeeg Robot (con David di Donatello). Foto

    Che show a Belve!

    Ilenia Pastorelli, dal Grande Fratello a Jeeg Robot (con David di Donatello). Foto


    motori
    Ford Mustang Celebra 60 Anni alla Milano Design Week 2024

    Ford Mustang Celebra 60 Anni alla Milano Design Week 2024

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.