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Economia
Alitalia, Lufthansa si tira indietro. Zeni è il nuovo direttore generale

Lufthansa continua a non volersi impegnare in prima persona con un investimento diretto in Alitalia. Almeno per il momento. Il responsabile per il gruppo tedesco del dossier Alitalia, Joerg Eberhart, presidente e Ceo di Air Dolomiti, ha ribadito la volontà di Lufthansa nel procedere con un'allaenza commerciale, posizione espressa fino ad oggi e che nelle previsioni dell'aviolinea teutonica potrebbe generare oltre 100 milioni in più per il gruppo italiano.

lufthansa 500
 

In audizione in commissione Trasporti della Camera sul decreto Alitalia (il provvedimento, entrato in vigore il 2 dicembre, deve essere convertito entro il 31 gennaio), il manager del gruppo tedesco ha motivato la scelta della propria compagnia spiegando che "nonostante gli incontri positivi avuti finora con Fs e Atlantia, Lufthansa non ha finora trovato un piano comune che le consenta di proporre un investimento".

"Senza un accordo con gli stakeholder principali, dal governo ai sindacati per chi viene da fuori è abbastanza difficile. Spesso abbiamo ricominciato da zero per note vicende. Ecco perchè abbiamo proposto una partnership commerciale e non l'investimento", ha aggiunto.

Riguardo al mancato decollo del salvataggio Fs-Atlantia negli scorsi mesi, il manager tedesco ha tenuto a precisare che "non c'era un piano Lufthansa, c'era piuttosto un piano Fs e c'erano i commenti e le opinioni di Atlantia e i nostri. Non potevamo investire perchè il piano non era concordato".

Alitalia
 

Ovviamente il discorso potrebbe cambiare se a fronte di un accordo con il Governo Conte e i sindacati si procedesse ad un ampio alleggerimento dei costi. "Siamo convinti che un profondo risanamento di Alitalia sia inevitabile. Solo così guadagnerà il tempo necessario e partendo da una posizione di forza avrà una scelta libera tra i tre sistemi più forti in Europa", Lufthansa Iag e Air France, ha aggiunto, rimarcando - per motivare l'interesse tedesco per la compagnia - che "il marchio Alitalia è motivo di orgoglio e prestigio ed è conosciuto nel mondo".

Un risanamento di ampio respiro dovrebbe prevedere "in sostanza abbassamento costi con accordi e contratti nei mercati" e un aumento "dell'utilizzo sia del personale che delle macchine, prima delle macchine e con quello viene dopo un utilizzo maggiore delle personale", ha spiegato Eberhart. "In caso di ulteriori perdite" e solo "se tutte le altre misure non funzionano", bisognerà "anche infine pensare un ridimensionamento", ma "una riduzione della flotta e del personale navigante è un'ultima ratio".

"Noi abbiamo imparato e avuto successo in alcuni casi come Swiss Air, non è detto che sia la ricetta giusta, ma ci sono dei paralleli. Noi pensiamo che serva subito una ristrutturazione, un compito pluriennale che non si fa in 6 o 18 mesi. Bisogna abbassare i costi, aumentare uso delle macchine e del personale di volo", ha aggiunto. 

In attesa di capire quali indicazioni arriveranno domani dall'amministratore delegato delle Fs Gianfranco Battisti sul futuro ruolo di Fs per il salvataggio di Alitalia (sarà in audizione), in commissione Trasporti alla Camera è intervenuto anche il commissario straordinario dell'ex compagnia di bandiera Giuseppe Leogrande. "Vi posso annunciare che da domani, comunque nei prossimi giorni, Giancarlo Zeni (ex amministratore delegato di Blue Panorama, ndr) sarà il nuovo direttore generale di Alitalia", ha detto confermando le indiscrezioni delle scorse settimane. Leogrande ha detto che si concentrerà sui profili procedurali, mentre "per la parte industriale dovrò avvalermi di competenze specifiche".

Alitalia, ha rimarcato Leogrande, "ha bruciato circa 300 milioni di euro all'anno, nel periodo di amministrazione straordinaria. Io devo ridurre le perdite per rendere più appetibile l'investimento in Alitalia anche dell'amministrazione pubblica".  "È difficile pensare - ha anche sottolineato - che nel medio periodo Alitalia non debba far parte di un polo aggregativo come succede in tutto il mondo. Non bisogna avere preclusioni, l'importante è perseguire come obiettivi la salvaguardia dei livelli occupazionali".

Quanto ai futuri partner, "la minestra precotta non c'è", ha aggiunto Leogrande. "Io incontrerò Delta, penso la prossima settimana, per riprendere un percorso, e poi incontrerò anche Lufthansa, per carità, ma mi riferite che nell'audizione di oggi non c'è interesse a investimenti immediati (da parte della compagnia tedesca, ndr). Certo l'alleanza internazionale è scaduta e dobbiamo tornare sul mercato per confermarla o per trovarne una migliore".

"L'obiettivo è quello di chiudere, di modificare il programma e di dargli esecuzione, entro il 31 maggio ed èchiaro che questo può essere fatto anche attraverso il conferimento di una newco", ha concluso il commissario straordinario, chiarendo che la newco "è uno degli strumenti per uscire dalla procedura di amministrazione straordinaria". E riferendosi a questa ipotesi costituisce, "un discorso di capitalizzazione e di garanzie di risorse diverso (rispetto alla cessione, ndr) che è oggi prematuro, che farà parte, eventualmente, delle modifiche del programma che andremo a presentare al ministro e al Parlamento". E, ha concluso, "ora non posso dire molto di piu".

 

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