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Economia
Aramco, Ipo al via il 17 novembre. Climate change fra i rischi in Borsa

La tanto attesa data per l’Ipo del secolo, così com’è stata definita la quotazione di Saudi Aramco, la società petrolifera dell’Arabia Saudita da cui proviene il 10% della produzione mondiale di greggio, è stata fissata: il 17 novembre iniziano le sottoscrizioni per lo sbarco in Borsa destinato a divenire la più grande quotazione in Borsa al mondo. Ma ancora restano top secret la quota che il gigante petrolifero saudita intende collocare alla Borsa di Ryiadh, il Tawadul e la forchetta di prezzo. L'unica informazione, oltre il calendario, svelata nel prospetto di 658 pagine pubblicato nella tarda serata di sabato e che al retail sarà destinata una quota dello 0,5%.

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Gli investitori istituzionali avranno tempo dal 17 novembre al 4 dicembre per sottoscrivere la richiesta di azioni mentre gli investitori privati dal 17 al 28 novembre. Al termine del periodo di book-building, il 5 dicembre, sarà comunicato il prezzo e la quota che verrà immessa sul mercato. Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman punta ad una valorizzazione della società di 2 mila miliardi di dollari, ma gli analisti stimano che il valore sia piu' vicino a 1,5 mila miliardi di dollari. L'attesa è che la raccolta superi il collocamento con cui nel 2014 il colosso cinese dell'e-commerce Alibaba rastrellò dal mercato oltre 25 miliardi di dollari.

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Nel prospetto, viene fissato il calendario dell'Ipo: il debutto in Borsa è previsto per l'11 dicembre. E si stabilisce anche che la società non potrà collocare azioni aggiuntive nei 6 mesi successivi all'avvio delle contrattazioni e che gli azionisti non potranno vendere azioni nei 12 mesi successivi alla quotazione. Nel prospetto non c'è invece alcun riferimento alla quota che verrà collocata sul mercato.

Per rendere consapevoli gli investitori, il prospetto elenca poi una serie di rischi da considerare, che vanno dall'impatto delle scorte internazionali di greggio sul flusso di cassa all'impatto dei cambiamenti climatici, dall'instabilità politica e sociale del Medio Oriente al terrorismo e i conflitti armati. Per mettere mettere a punto la quotazione ci sono voluti tre anni. L'operazione è uno dei tre pilastri del "Saudi Vision 2030", il piano che punta su riforme strutturali, privatizzazioni e sviluppo delle piccole e medie imprese per diversificare l'economia del Paese troppo dipendente dal petrolio.

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L'ufficializzazione dello sbarco di Aramco in Borsa è stato fatto il 3 novembre dall'ideatore della strategia che punta a modernizzare il Paese e cioè il principe ereditario bin Salman, che è il grande sostenitore dell'operazione, dopo aver verificato che da parte degli investitori locali c'era un solido supporto. Sostegno che sembra esserci anche fuori dall'Arabia Saudita: la Cina ha già fatto sapere che sta valutando di investire fra i 5 e i 10 miliardi di dollari nell'Ipo di Aramco, con il fondo sovrano China Investment Corporation, la società petrolifera Sinopec e il fondo della Silk Road, la nuova Via della Seta, che sarebbero in trattative per acquistare azioni del colosso guidato dal presidente e Ceo Amin H. Nasser.

twitter11@andreadeugeni

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